Andrea Orlando, in Direzione PD del 30/05/2017 ha detto 'invece che una chiamata alle armi, avremmo preferito occasioni di partecipazione'. Il leader della opposizione interna ai dem, Orlando, fa vibrare la sua voce, anche se in modo pacato. Ritien, che la legge elettorale in discussione, non porterà stabilità, e metterà solo fine al centrosinistra. Per questo motivo, in una parte del partito, serpeggia un certo fermento, che comincia a farsi notare, ma che ha radici molto profonde. Senza entrare nel merito, solo per l'aspetto esteriore, a noi è sembrato che vi siano state delle novità, nel senso che di recente vi sia stata un'apertura del partito nei confronti del mondo politico esterno, per trovare una soluzione alla legge elettorale.

Nessuna evoluzione invece sul fronte interno.

Limiti alla rappresentanza

Una parte della politica, quella più debole, è spaventata da una soglia di sbarramento, che eliminerebbe una gran fetta di rappresentanza, a favore dei grandi partiti. La rappresentanza è la garanzia suprema per tutto il popolo. La certezza che tutte le idee possano essere presenti in Parlamento, per discutere del proprio destino, è una delle maggiori conquiste umane: è la democrazia. Ciascuno espone le proprie ragioni, e il voto finale sancisce, a maggioranza, il miglior risultato possibile, nel rispetto del verdetto. Non è proprio quello che sta succedendo con la nuova legge elettorale in discussione. I maggiori partiti, pare, abbiano trovato un accordo su detta legge, imponendo una soglia di sbarramento del 5%.

Nuovi scenari

Sono insomma tutti d'accordo per liberarsi dai partitini, che a volte condizionano la vita dei Governi. Noi attribuiamo un grandissimo valore alla rappresentanza, che qualifica la democrazia. Le tre grosse formazioni politiche, che sembrerebbero concordi sulla citata legge, non hanno avvertito questo problema, sottovalutandone le conseguenze politiche.

Noi riteniamo che tutto ciò porterà ad imprimere un cambio di rotta degli orientamenti di buona parte dell'elettorato, che si manifesterà in occasione delle prossime elezioni politiche. Nessuno nega la difficoltà di portare in porto un simile strumento legislativo, ma a quel prezzo, diventa molto oneroso. I piccoli partiti saranno costretti, loro malgrado, col cappello in mano, a tornale all'ovile, oppure ad aggregarsi per superare la soglia del 5%.