Bisogna ammettere che una differenza tra le elezioni amministrative e quelle politiche esiste. Diventa necessario però, quando si vestono i panni del protagonista, essere umili e riconoscere i propri sbagli, soprattutto dinanzi a una sconfitta che pesa. In realtà, la tattica migliore per mascherare un'amara disfatta consiste nel puntare il dito contro il proprio avversario, concentrare le attenzioni dei media su di lui, evidenziare fino all'estremo le sue debolezze in modo tale da non mettere le proprie in bella vista. Questo è stato in sostanza il succo della campagna elettorale per i ballottaggi messa in pratica dal segretario del PD Renzi.

E bravo Renzi, direbbe il grande Mike!

'Poteva andare meglio'

Le urne però non gli hanno dato ragione. La parte dello sconfitto questa volta tocca a lui, anche se è difficile ammetterlo, anche se "poteva andare meglio". Allora basta con le scuse e i ridondanti giri di parole, sono verità e schiettezza che pagano in certe situazioni. In questa tornata di ballottaggi a vincere sicuramente è stato l'astensionismo, dato che molti politici di mestiere tendono a trascurare che in alcuni comuni, come ad esempio Guidonia (qui solo il 31,59% degli aventi diritto ha effettivamente votato), ha toccato punti abbastanza elevati. Guardando invece ai risultati, il grande sconfitto è senza ombra di dubbio il PD che ha perso alcune storiche roccaforti.

Un redivivo centrodestra invece ne esce ringalluzzito, quasi spavaldo. Dopo anni di batoste passati più a ricordare i fasti berlusconiani piuttosto che a proporre alternative valide, la compagine del Cavaliere riesce a conquistare delle piazze importantissime, prime fra tutte quelle di Genova e Pistoia che, per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, cambiano bandiera.

Effetto Silvio? Può anche darsi, ma le crepe e le divisioni all'interno del Partito Democratico hanno fatto sentire il loro bel peso anche da questa parte.

Capitolo Cinque Stelle

I grillini fanno paura, questo è un dato di fatto. Spaventano sia a destra che a sinistra, ed il motivo va ricercato nella loro capacità, nonostante il blando radicamento territoriale, di spostare il risultato.

Il movimento esce da questa tornata elettorale quasi vincitore ed il "quasi" va ricercato nel motivo di cui si discuteva poche righe fa. Da sottolineare sono le vittorie pentastellate nei comuni di Guidonia, Carrara e Fabriano.

Pizzarotti infine merita una menzione a parte. La sua lista civica ha sbaragliato tutto e tutti dimostrando fattivamente come il buon governo alla lunga premi chi lo mette effettivamente in pratica.

In definitiva, le differenze tra le elezioni amministrative e quelle politiche quindi si vedono, ma, in attesa di queste ultime, il quadro pare già ben delineato.