La strana presa di posizione di Renzi sulla questione migranti ha determinato un mutamento di rotta del Governo italiano nella risoluzione della problematica. L'ex Premier, il 7 luglio scorso e senza mezzi termini, affermò che era stato un errore accettare i regolamenti di Dublino. Innescando, così, polemiche con le altre forze politiche avversarie.

Infatti se nel passato era la Lega Nord, Forza Italia o M5S a lanciare l'allarme o comunque ad attirare l'attenzione su una questione tanto spinosa quanto irrisolvibile, per i continui arrivi di profughi da Paesi martoriati da crisi e guerre, contribuendo ad alimentare una situazione insostenibile per quanto concerne l'accoglienza, gli stessi partiti venivano tacciati di far demagogia o peggio ancora di razzismo.

In ultima analisi lo scontro Ms5 - Minniti.

È oramai assodato che il nostro Bel Paese è al collasso e non può più svolgere la duplice mansione sia dell'assistenza che dell'accoglienza come in precedenza, visto che i centri organizzati per questo sono saturi. Assodato inoltre che non è un problema di chi approda o cerca di approdare sulle nostre coste per una vita migliore. In fondo i nostri avi attraversarono i mari per raggiungere il Nuovo Mondo e anche quest'ultima generazione di italiani sta facendo la stessa cosa verso altri paesi europei. Quindi fare tutta un erba un fascio non serve a nulla.

Ciò che è rilevante è come è stata gestita tutta la situazione in tutti questi anni. Con noi al centro di feroci polemiche per gli sbarchi nei nostri porti, mentre i leaders europei ad innalzare muri trasformandosi anche loro come dei novelli Donald Trump; precisando ulteriormente che al confine tra Stati Uniti e Messico un primo abbozzo di muro venne innalzando dall'amministrazione Clinton negli anni '90, Partito Democratico.

Assodato anche che è sacrosanto rispettare le regole del diritto marittimo in fatto di aiuti, nel cercare di salvare più vite possibili.

Questo nuovo atteggiamento, oltre modo, ha persino portato l'attuale Primo Ministro Gentiloni adi inviare 6 navi militari, aerei e droni, su richiesta della Libia, per contrastare gli scafisti.

Tutto questo, a dire la verità, è un po' tardi dopo anni immobilismo e di continuo servilismo a sfavore del Nostro Paese e a favore degli altri Capi di Governo che, in difesa dei loro confini e in barba ai trattati, non hanno mai perso tempo e prendere provvedimenti; se invece eravamo noi a farlo e solo perché effettivamente eravamo in difficoltà dobbiamo adeguarci al classico dettame: lo dice l'Europa.

Ma al di là di ogni sorta di polemica, che ripetiamo non serve a nulla, molto probabilmente dietro alla nuova mossa di Matteo Renzi c'è, forse, un movente politico. Un movente da ricercare nelle elezioni che si terranno nel 2018 se non prima. Cercando in tutti i modi di fare quadrato intorno a sé per poi presentarsi nuovamente come candidato Premier; cavalcando l'onda del populismo in maniera indiretta.