Cosa significa diventare mafiosi? Che cos’è la vecchia mafia? Quali differenze la distinguono dalla “nuova”? Attraverso quali mezzi il fenomeno mafioso si fa conoscere? Tutte queste domande trovano risposta nel nuovo libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “L’inganno della mafia”, nel quale viene presentata una denuncia schietta al mondo mediatico che alimenta sempre di più gli stereotipi criminali.

Il perverso ruolo delle serie televisive

Le innumerevoli serie televisive degli ultimi anni, quali ad esempio “Gomorra” o “Romanzo criminale”, non hanno fatto altro che esaltare figure di persone depravate pronte a tutte in nome di un credo: il credo mafioso.

Invece di far conoscere la malvagità di questi individui e delle loro azioni crudeli, viene esaltato il senso di giustizia e l’eroismo che ha portato al compimento di atti in realtà per lo più illegali. Si instaura così nell’opinione pubblica una sorta di empatia per il criminale, vittima di uno Stato che diviene invece carnefice. Il modello del mafioso come personaggio forte e fedele al suo credo viene accolto da molti adolescenti e bambini positivamente, portandoli a commettere reati. Oltre a molti film e serie televisive, sono stati realizzati addirittura giochi nei quali il protagonista è un mafioso che ha come compito il commettere reati completando delle missioni e divenendo così un Capo.

La criminalità non è altro che un’alternativa per chi vive in stati di miseria e povertà. Il preoccupante dilagarsi del fenomeno mafioso come scelta “buona” e “facile” è il forte messaggio che viene dato in questo libro. Non esiste un buono e un cattivo, nel mondo delle organizzazioni criminali esiste una sola strada, che se non viene seguita porta direttamente alla morte.

La filiazione tra mafiosi non è un gioco da prendere superficialmente, ma una scelta di vita che dura per sempre. Come diceva Falcone, “non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi”. La poca consapevolezza e responsabilità con il quale il mondo mediatico presenta questi modelli è un problema sulla quale Gratteri e Nicaso stanno lavorando, attraverso una contro-informazione su quello che realmente è il fenomeno mafioso.

La lettura di questo libro è consigliata a tutti gli educatori che operano in territori a forte presenza mafiosa, ma anche a tutte le persone che desiderano lottare per vivere in un mondo migliore. Questo articolo vuole essere in memoria di due grandi e veri eroi: Falcone e Borsellino.