Il termine neet è un acronimo derivato dall'inglese e sta per "Not engaged in education, employment or training", che tradotto significa non impegnato nel lavoro, nello studio o nella formazione. Vi rientrano quindi coloro che non lavorano, non risultano nello stato di studenti (di qualsiasi grado di studio si tratti) non stanno partecipando a nessun corso di formazione rivolti alla loro generazione, spesso di dubbia utilità. Dal momento che non producono reddito, i Neet non sono buoni consumatori e dunque sono considerati inutili nel mercato dei beni di consumo e dei servizi.

Oltre la definizione, cosa li distingue dagli altri?

La cosa preoccupante è che molto spesso i Neet hanno un alto grado d'istruzione, ottime competenze e sono flessibili, ma hanno anche consapevolezza di sé, e quindi non vogliono svendere il loro lavoro, piuttosto preferiscono restare in stand-by. Costituiscono quella generazione cresciuta con dei sogni a cui è stata inculcata l'idea che per realizzarli bastasse volerlo e lavorare sodo. Purtroppo la realtà ha smentito tutti e l'impossibilità di realizzare i propri sogni e l'incapacità di adeguarsi ad un mondo che li ha ingannati li porta verso l'inattività. Ormai siamo abituati ad avere commessi laureati e sono sempre di più i libri e i film che illustrano questo enorme spreco di capitale umano, basti pensare ai campioni di incassi e audience Tutta la vita davanti e Smetto quando voglio.

Un fenomeno italiano

In Italia il dato è gravissimo: stiamo parlando del 28,8% della popolazione, a quanto riporta il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL). Il fenomeno si sta traducendo in un forte scoraggiamento verso le istituzioni che dovrebbero garantire il lavoro e soprattutto in uno scoraggiamento verso l'istruzione che ormai non basta più come trampolino nel mondo del lavoro.

Questo comporta anche un relativo calo di iscrizioni universitarie che riguarda soprattutto le facoltà che offrono meno sbocchi lavorativi. Le discipline umanistiche in primis, ma seguono a ruota giurisprudenza, farmacia, psicologia e biologia.

L'importanza della libertà economica

Il fenomeno inoltre ha fatto aumentare i casi di suicidio; nelle lettere e nei messaggi di addio infatti si spiega chiaramente che il motivo è la mancanza di un lavoro e di un futuro stabile.

Troppo spesso si sottovaluta l'importanza della libertà economica per "il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" come recita l'articolo 3 della Costituzione italiana. ll Neet finisce pian piano con rinunciare a tutte le forme partecipative della vita comunitaria perché la mancanza di lavoro lo fa sentire un estraneo.

Hai diritti solo se lavori

Nella società odierna i diritti non li possiedi più, li devi guadagnare col lavoro, poco importa se si tratta di un lavoro a tempo determinato, sottopagato, a prestazione ecc.. Non ti resta nemmeno il diritto di lamentarti perché "l'amico" di turno ti dirà che è colpa tua se non trovi lavoro, i politici diranno che sei un bamboccione, che non sei abbastanza choosy.

Come diceva Jeffrey Goines nell'Esercito delle 12 Scimmie, "non produciamo più niente, non serviamo più a niente, tutto automatizzato, che c**** ci stiamo a fare? Siamo dei consumatori Jim! Ok compri un sacco di roba da bravo cittadino ma se non la compri più sei un malato mentale!".