La fine dei motori a combustione è ormai vicina. Tutto lascia supporre che accada relativamente presto. Precisamente nel 2040. Già le grandi città e gli stati iniziano a rendere questa scadenza sempre più reale e vicina: Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Olanda Norvegia, e adesso anche l'Italia inizia a discuterne, attorno al 2025, chi più che meno. Ma è realizzabile? Ad oggi (specialmente in Italia) viviamo un gran confusione sul tema della mobilità a zero emissioni. Vediamo quali sono i pro e i contro di questo scenario.

Punti a favore

1. Sicuramente il primo risultato è quello della riduzione degli inquinanti nelle città e nell'ambiente: una vita libera dal nauseabondo odore dei gas di scarico, ma anche una città capace di sopravvivere meglio.

Già perché le polveri inquinanti degradano anche le strutture delle nostre città, specialmente quelle storiche, macchiate, degradate ed annerite dallo smog. Un'ambiente finalmente più salubre.

2. Andremo verso una maggiore efficienza dei nostri veicoli. Il motore elettrico non presenta parti meccaniche che sfregano, quindi un motore ha una durata superiore. La manutenzione è praticamente nulla, in assenza di liquidi oleosi. Inoltre l'efficienza energetica di un motore elettrico è del 90% contro il 28% del benzina e 38% del diesel. Questo perché la gran parte dell'energia si trasforma in calore, e viene persa anche con l'inerzia. Un motore elettrico converte tutto questo in energia utile al movimento, producendo una minima quantità di calore e recuperando l'inerzia.

Inoltre un sistema elettrico è composto da molte meno parti, e questo si traduce in un migliore uso dello spazio a bordo e maggiore leggerezza del veicolo (che porta al risparmio energetico).

3. Abituati al piacevole rombo (per chi ha un'auto che romba) di un motore a combustione, quello elettrico sembra toglierci tutto il piacere di guidare (se è ancora un piacere).

In realtà l'accelerazione e la progressione di un veicolo elettrico fa impallidire le prestazioni di un qualsiasi veicolo standard, perché la potenza è tutta disponibile immediatamente, e non a seconda della marcia e del numero di giri motore (infatti le auto elettriche hanno una sola marcia automatica: sarebbe come avere ad esempio 200 cavalli già a "giri 0".

Punti a sfavore

1. Ci sono dei problemi legati all'aspetto legale/economico. Per mettere tutti su di un veicolo a zero emissioni occorrerebbero investimenti in aiuto dei consumatori: occorre convincerli che sia giusto farlo e permettergli economicamente di farlo. Inoltre deve avvenire la rivoluzione cittadina legata alla presenza dei punti di ricarica.

2. Ad oggi il costo dei veicoli a zero emissioni è spesso ancora elevato. Ciò è dovuto alla mancanza di forti economie di scala che abbassano i prezzi a fronte di una produzione elevata e continua. Il problema si risolve, ma per l'appuntamento con il 2040, o anche prima, difficilmente si saranno create influendo sul prezzo finale del prodotto.

3.

La tecnologia a disposizione oggi non è totalmente a zero emissioni, o comunque non è davvero "pulita". I problemi legati sono molteplici: le batterie sono composte da elementi che occorre cavare dalla terra, a spese di paesi non proprio in condizioni socio-economiche favorevoli. Qualunque elemento di questa terra che noi desideriamo ha materialmente un inizio ed una fine: agiamo senza limiti in un sistema che i limiti li ha. Le fabbriche che lavorano e costruiscono la mobilità a zero emissioni sono ancora inquinanti, quindi in un certo senso spostiamo il problema. C'è anche la grande quantità di energia che verrà richiesta al sistema per alimentare le nostre auto. Ma qui è anche il nostro modo di vivere che deve assolutamente cambiare (ci ha portato dove siamo).

Qualunque sia il nostro punto di vista, non possiamo certamente chiudere gli occhi davanti a ciò che sta succedendo. Dobbiamo trovare delle soluzioni, senza fermarci. Per il bene del pianeta, che è per estensione il bene nostro.