Dalla caduta dei giganti sulla terra...

Mesi fa è accaduto l'inimmaginabile. Gli extraterrestri del Barça cadono fragorosamente prima a Parigi (riscattandosi poi con una storica rimonta), e successivamente a Torino, questa volta senza diritto di replica, sormontati dal rigore tattico e dalla furia agonistica rigorosamente made in Italy. Tutti quanti ne sono convinti: è terminata un'era, fatta di trionfi e di strapotere calcistico. Messi, Suarez e Neymar non sono più loro, tanto da scatenare le ire dei tifosi e le attenzioni mediatiche all'indirizzo di Bartomeu.

Ad affilare ancora di più le spade di Damocle, in agguato sopra la testa del presidente azulgrana, il "mal di pancia" di uno dei giocatori cardine del Clùb: Neymar. Dell'ex talento del Santos se ne parla tutt'estate. Quelli che all'inizio sembrano solo rumors di mercato, paiono assumere sempre più le sembianze di una folle realtà. Saranno per l'appunto 222 milioni di euro i freschi danari spesi da Nasser Al-Khelaifi per aggiudicarsi le nobili prestazioni dell'esterno brasiliano. E Bartomeu? Alle redini di una grande e gloriosa società, reduce da una stagione disastrosa e dalla partenza del giocatore più rappresentativo dopo Lionel Messi, deve assolutamente reinvestire subito il patrimonio accumulato.

Arrivano dunque alla corte di Valverde:

  • Dembele pagato circa 150 milioni, talento cristallino ma ancora tutto da scoprire;
  • Paulinho, il quale ci insegna che esiste ancora qualcosa di più appagante dei guadagni cinesi;
  • Semedo, il primo acquisto;
  • Deulofeu, che acquisto non è, ma è come se lo fosse (chiedetelo ai tifosi del Milan).

Nomi non proprio altisonanti, diciamocelo.

L'inizio inoltre non è proprio dei migliori.

Il 13 Agosto si gioca, va in scena la supercoppa di Spagna: Barcellona-Real Madrid. I blancos fanno a pezzettini Messi e compagni, vincendo 3 a 1 al Camp Nou e 2 a 0 al Bernabeu, dimostrando una superiorità assoluta, inedita da anni.

...All'imprevedibile ritorno sull'Olimpo

Accantonata a fatica la doppia sconfitta in Supercoppa, gli uomini di Valverde ritrovano una potenza antica, quasi ancestrale, che sembrava essere andata perduta per sempre.

Vecchi e nuovi equilibri pendono dalle geometrie di Iniesta e Rakitic, inediti spazi d'inserimento e di ricezione di palla si aprono ai movimenti di Suarez e Messi. Tant'è che nelle 4 partite successive i blaugrana mettono a segno 12 reti senza subirne alcuna.

La vera prova di maturità? Il 3 a 0 alla Juventus. Dall'ultima partita della UEL 2016/2017 alla prima della nuova stagione. Tutto è mutato. La Vecchia Signora che scende in campo al Camp Nou è una bruttissima copia di quella di 5 mesi prima. I tanti infortuni condizionano le scelte tattiche di Massimiliano Allegri, che alla mezz'ora si trova anche a dover fare i conti con una defezione nell'unica zona di campo senza sostituti naturali in panchina: la fascia destra.

De Sciglio è out, autore fino a quel momento di una buona prova, al suo posto Sturaro (forse la scelta di lasciare fuori Liechtsteiner dalla lista Uefa non è stata delle migliori..). Il Barça si dimostra squadra cinica, nel corso di un primo tempo giocato con equilibrio da entrambe le formazioni: va in gol al 45' con Messi, sfruttando la prima vera amnesia difensiva della retroguardia bianconera (dopo l'involontario assist di De Sciglio infortunato a Dembele che non concretizza).

Nel secondo tempo i padroni di casa vanno a 100 all'ora e per la Juve non c'è scampo. Un nome su tutti: quello di Messi. Uno dei pochi a salvarsi con la sua Nazionale vive una serata straripante, è immarcabile e rende il paragone con Dybala irriverente.

Colpisce un legno, segna un altro gol, prestazione da 8 in pagella per un 30enne che dimostra 10 anni di meno sulla carta d'identità. Il 3 a 0 finale si dimostra anche limitante per la seconda frazione di gioco disputata dai blaugrana.

Le gerarchie sono dunque ristabilite: i "marziani" riprendono quota a scapito di quella forza di gravità che li aveva trascinati a terra in passato. Le Big europee sono avvisate: tra le contendenti alla vittoria della Champions c'è anche (come sempre) il Barcellona.