ll Gran Premio di casa ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi Ferrari ed una serie di previsioni nefaste per il mondiale 2017. Una Ferrari in seria difficoltà come non si vedeva dal Gran Premio di Silverstone. Si è arrivati a monza in testa alla classifica piloti e si lascia il circuito sotto di 3 punti dal nuovo leader Lewis Hamilton su Mercedes.

La rabbia del padrone

Una situazione che non piace né ai tifosi né a Sergio Marchionne che di certo non è tipo che te le manda a dire. Infatti dopo la gara si è dichiarato estremamente insoddisfatto della performance ma sopratutto ansioso, ora più che mai, di voler "togliere il sorriso" alla casa Mercedes.

Questa sconfitta brucia in particolar modo per due motivi. Primo: Monza è chiamato "il tempio della velocità" ed è considerato il circuito di casa per la Ferrari. Perciò vietato sbagliare. Secondo: Il calore dei tifosi non ha paragoni. Nessun altro Gran Premio al mondo regala uno spettacolo simile a quello della "marea rossa" sotto al podio. Perciò salirci con un terzo posto seppure ampiamente sudato e meritato, non è affatto la stessa cosa che salirci da vincitore.

Cosa non ha funzionato

Mettendo cuore e passione da parte, è necessario essere obiettivi e considerare che la pista brianzola non è mai stata particolarmente favorevole alla scuderia del cavallino rampante poiché si tratta di un circuito assai veloce e con lunghi rettilinei.

Si prediligono sorpassi di pura potenza motore e in questo Mercedes resta ancora nettamente superiore a Ferrari.

Sembra un beffardo scherzo del destino il fatto che la pista di "casa", sia di fatto la pista più avversa di tutte alla scuderia di Maranello, eppure è così. Le sue caratteristiche non giocano a favore di una macchina che a livello telaistico non molla un colpo ma a livello motoristico paga ancora molto nei confronti della casa tedesca.

Cosa aspettarci dalle prossime gare

La prospettiva di campionato è da considerarsi positiva. Se si guarda allo scorso anno, i miglioramenti della rossa sono andati oltre ogni più rosea aspettativa, ci sono ancora sette gare in calendario e le piste tecnicamente avverse dovrebbero essere terminate. (Dovrebbero...)

Ciò non toglie la delusione, e la frustrazione nel vedere "l'invasore inglese" a casa propria, esultare con in mano la coppa del vincitore, sul nostro podio.

Ma che vinca o che perda, la Ferrari è sempre la Ferrari. Se vince, la guardi perché vince. Se perde, la guardi perché speri di vederla vincere. Questo è il segreto del successo di pubblico del motorsport e sopratutto della Formula Uno che non avrebbe senso di esistere senza il cavallino rampante.

Perciò prepariamoci per Singapore il prossimo weekend, sempre tenendo a mente il motto del Team Manager di Maranello Maurizio Arrivabene: Testa bassa, piedi per terra e continuare a lavorare.