E' ormai certo che nei primi mesi del 2018 ci sarà la pubblicazione da parte del MIUR del bando di concorso docenti le cui modalità di partecipazione, rese note lo scorso agosto, hanno dato il via alla corsa ai 24 crediti formativi necessari a chiunque sia intenzionato a partecipare. Infatti, oltre ai requisiti notoriamente indispensabili, laurea magistrale o a ciclo unico oppure diploma di II livello dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, bisognerà conseguire ai fini dell'accesso alle classi di concorso 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Modalità di acquisizione

Agli aspiranti docenti si offrono tre modalità di acquisizione dei crediti utili: curriculare, integrando nel corso di laurea attività formative attraverso le quali maturare i cfu corrispondenti; aggiuntiva, attraverso attività svolte al di fuori del piano di studi del corso di laurea di I o II livello (Master, Dottorati di ricerca e Scuole di specializzazione); extracurriculare, per chi ha già conseguito la laurea per mezzo di attività formative presso Università e Accademie.

Conseguire i CFU in forma curriculare o aggiuntiva sarà gratuito ma, nel caso della forma extracurriculare è previsto un costo massimo pari a 500 euro, che potrà essere ammortizzato eventualmente in relazione al reddito e al numero di crediti che si necessita conseguire.

22.087 i posti effettivamente disponibili, che rappresentano per tanti giovani laureati un faro di speranza contro l'incertezza e l'assenza di possibilità che da troppi anni incombe su un futuro sempre più presente di scarse opportunità lavorative.

Opportunità o opportunismo?

Tuttavia, sorge spontanea una serie di considerazioni, in particolare in relazione al metodo di acquisizione extracurriculare a pagamento.

Una forma di conseguimento di requisiti che potrebbe rischiare di non accrescere le effettive competenze ma apparire finalizzato ad alimentare le agenzie affiliate alle Università e agli enti dell'AFAM autorizzate ad erogare i crediti, facendo affidamento sulla necessità sempre più incalzante di cogliere una preziosa possibilità e toccare con mano la stabilità rappresentata dall'ottenimento di una cattedra.

Un modo semplicistico per alimentare un mercato parallelo piuttosto che un'occasione per puntare all'arricchimento delle proprie conoscenze e del bagaglio culturale che, nella fattispecie, rappresenterebbe lo strumento fondamentale del quale un docente è tenuto a servirsi per poter trasmettere agli studenti metodo e competenze. Viene da domandarsi se non ci si trovi di fronte ad un caso in cui l'istruzione viene, letteralmente e non, messa al bando.