genova - Un ragazzo di 22 anni è stato aggredito fuori dalla discoteca Mako. Secondo alcune testimonianze, e i video pubblicati, a picchiare il ragazzo sono stati tre o quattro buttafuori del locale. Il giovane è stato ricoverato all'ospedale San Martino, riportando al volto fratture, mentre i tre picchiatori sono stati denunciati e sono in corso le indagini. Il ragazzo, all'interno della discoteca, aveva litigato con un altro giovane e i tre, vista la scena, sono intervenuti prendendo il ventiduenne e portandolo fuori dal locale per poi picchiarlo per strada, colpendolo più volte al volto con calci e pugni.

Continua la violenza fuori dai locali

In discoteca si va con gli amici. In discoteca si va per bere e divertirsi. In discoteca si va per rimorchiare. Quando hai 16 anni e per la prima volta vai a ballare ti senti grande, circondato da persone che come te sono li per divertirsi, ma poi succede un fatto. Litighi con un altro ragazzo, forse perché corteggiavate la stessa ragazza, magari vi siete spinti un po' troppo. Arrivano i buttafuori che vi dividono, ti senti rilassato perché qualcuno è venuto ad aiutarti e a difenderti, ma così non è. Loro decidono che qualcuno deve essere punito: prendono un colpevole, uno dei due a caso e lo portano fuori.

Questa potrebbe essere l'inizio della storia di ogni volta che un ragazzo è stato picchiato e, a volte, ammazzato di botte fuori da un locale.

Da chi è permessa una roba del genere? I buttafuori devono cacciare chi disturba gli altri e non prendere l'iniziativa di punirlo a suon di schiaffi. In una discoteca dovrebbe essere il punto fermo, se una persona si sente male lui dovrebbe essere pronto ad intervenire e non a sbattere fuori il mal capitato e gli amici perché "brutta pubblicità al locale".

Quando due persone litigano, perché può succedere, dovrebbero prenderli e mandarli fuori o farli calmare, non istigare alla violenza. I colpevoli sono anche i proprietari che per rendere perfetto il locale permettono quanto sempre più spesso accade. Andare in discoteca è diventato un posto dove sai che entri, ma non sai come e se ne esci.

E menomale che vi chiamano "security".

Ho anche un appello ai giovani fortunati che non vengono picchiati ma assistono al fatto: smettetela di fare i video e aiutate. Continuo a chiedermi come faccia una persona a rimanere impassibile davanti alla violenza. Come può passare per la testa di fare un video? Non bollite di rabbia nel vedere queste scene? E non trovate la scusa che fare il video porta ad avere una prova, anzi, farlo può portare alla morte della vittima. Bisogna trovarsi in certe situazioni, la mia idea è che qualcosa sta andando storto se davanti a scene così la prima cosa a cui pensiamo è fare un video e non difendere la persona che subisce. Se foste voi un giorno ad essere picchiati e i passanti o i vostri amici, invece che aiutarvi, restassero indifferenti: cosa provereste?