L'uomo a volte sembra annoiato al punto che per trovare un po' di adrenalina in più arriva ad augurarsi la fine del mondo con scenari apocalittici. In verità di cataclismi la nostra martoriata Terra ne ha subiti parecchi in passato e sicuramente il diluvio biblico non è stato il peggiore. I disastri di grandi dimensioni, infatti, sono descritti in tutte le opere delle più antiche letterature, sono ricordati in numerosi poemi, racconti, leggende, saghe, fiabe ed anche preghiere. Il Diluvio universale è quello che offre l'immagine della fine dell'umanità più di qualunque altra catastrofe mondiale, nonostante sia scientificamente impossibile che una tempesta, pur di lunga durata, possa estinguere la vita sulla Terra.

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Le apocalissi annunciate

Comunque anche quest'anno la più recente data che preannunciava la fine del mondo è scaduta (era prevista per il 23 settembre). Nemmeno il tempo di tirare un respiro di sollievo per lo "scampato pericolo" che ne spunta subito un'altra per il mese di ottobre, ma a parte la follia più o meno lucida di questi professionisti delle bufale apocalittiche, la scienza cosa dice sulla fine del mondo? La scienza è esperienza e come tale crede possibile che un fenomeno possa essere ripetibile e riproducibile a parità di condizioni. Questo significa che potrebbe verificarsi nuovamente un Diluvio, ma non con le conseguenze descritte nei libri storici.

Viaggi nel cosmo

Le spedizioni interplanetarie non rappresentano un preavviso di evacuazione per gli abitanti della Terra, ma solo il progresso umano che continua la sua strada.

La scienza non potrà mai essere di grande aiuto agli spacciatori di bufale se non mistificandola. La Bibbia invece riesce a nutrire l'dea dell'immortalità dell'anima e della certezza della verità in essa scritta. Per i credenti è un qualcosa a cui dedicare la propria vita se non ad immolarsi per essa nei casi di fanatismo. e se c'è scritto che l'umanità è stata quasi estinta una volta è realistico, per loro, pensare che potrebbe ripetersi con l'Apocalisse.

Tutto questo offre un'alleanza involontaria con gli spacciatori di bufale, e non solo con questi, che approfittano della credulità popolare per spacciare per verità le loro menzogne.

Il Diluvio Universale biblico

Enoch è una figura dell'Antico Testamento che appartiene al periodo antidiluviano, discendente diretto di Adamo ed Eva attraverso Set e figlio di Iared.

Ha generato Matusalemme, bisnonno di Noè e visse 365 anni (inutile far notare il simbolismo che lo lega all'anno solare di 365 giorni). Il Libro della Genesi è quello che forse affascina di più per i temi trattati, infatti è quello che dovrebbe e vorrebbe dare una spiegazione dell'esistenza e dell'origine non solo dell'uomo, ma dell'intero universo. L'Antico Testamento narra del percorso compiuto dal Popolo Ebraico, considerato come eletto, formulandone anche le regole da osservare nell'attesa del Messia. Enoch non è un Patriarca qualunque, infatti secondo la tradizione biblica è stato scelto da Dio che lo ha assunto in cielo rendendolo di fatto immortale.

La sua storia all'interno della chiesa è travagliata ed in particolare in un Libro chiamato di Enoch.

Dopo lunghissimi e secolari dibattiti, la decisione presa è stata quella di relegarlo tra le fonti apocrife (pur se accettato dalla chiesa Copta). Il diluvio, e quindi la fine del mondo conosciuto, non è visto come l'estinzione del genere umano, ma come la sua rinascita per volere divino Enoch nel suo Libro dice che Noè descrisse il Diluvio come un castigo dovuto al fatto che gli Angeli avevano corrotto gli uomini con la rivelazione dei più grandi segreti della natura. Nella solenne promessa di Dio a Noè era l'annuncio che da lui avrebbe avuto origine la razza della vita e cioè quel popolo ebreo dal quale sarebbe dovuto poi nascere il Messia. È lo stesso Enoch ad indicare a Noè montagne di vari metalli, poste ad occidente e a fargli vedere l'attuazione del castigo dei reprobi; una vallata dov'era una grande perturbazione di acque.

E quando tutto fu compiuto, la Gehenna, l'abisso di fuoco, dove erano stati confinati gli angeli cattivi esalò un odore di zolfo. I metalli fusi agitavano le acque e formavano come immensi fiumi di fuoco. È senza dubbio primitiva questa descrizione di un cataclisma, ma sempre tale da impressionare. Gli angeli veglianti pervertirono l'ordine della natura e ne seguì il Diluvio. Furono abbassati i cieli, fu scossa la terra, tremò l'universo, si sommosse l'abisso e i secoli ne furono atterriti. Continua la frammentarietà, come si vede, nella descrizione di questi passi degli apocrifi dell'Antico Testamento, ma i frammenti restano tuttavia particolarmente incisivi, sia pure nella brevità delle loro asserzioni.

Il Diluvio Babilonese e Sumero

il ciclone che i Babilonesi attribuivano al loro Marduk (Re degli dei e divinità protettrice dell'antica città di Babilonia) dovette essere egualmente impressionante. Essi fecero del Diluvio un avvenimento storico, causato dai peccati degli uomini. Forse ci fu nell'antichità una tendenza a spiegare gli avvenimenti secondo una prospettiva religiosa, nella quale il Bene ed il Male senza dubbio facevano sempre il loro buon gioco. Le versioni del Diluvio. anche quelle limitate alla letteratura dei popoli mesopotamici, sono già diverse fra loro, ma sembrano alludere tutte ad un medesimo fatto. Ne esistono sumeriche, babilonesi ed assire; in esse Gis (Equivalente di Noè) è a volte sostituito da un altro eroe-saggio, Atrahasis, incapace di costruire battelli se il dio Ea non gli detterà il progetto secondo il quale dovrà realizzare il vascello con cui affrontare l'imminente cataclisma che spazzerà i centri di culto, le città sacre prediluviane.

Il poema di Atrahasis è dunque giusto considerarlo parallelo a quello di Gis.

Verità storica del diluvio della Bibbia

Non ci sono documenti di ciò che essa narra, né quanto essa ci tramanda si riconnette con nessuna storia. L'umanità prima ebbe tradizioni orali che si fanno più lontane. Esiste però un fatto, sia pur tardo rispetto a questa antichissima storia perduta del nostro sempre così tormentato pianeta: il Diluvio universale. Le sole stesse versioni mesopotamiche nella loro pluralità lo confermano. C'è chi si affanna ancora dietro alla ricerca di una cronologia per dargli una data, 6000 anni fa, dice la Chiesa, e Noè va considerato come un secondo Adamo. Oggi questi concetti vengono riproposti e sostenuti da molti e del resto non è cambiata l'opinione secondo la quale il Diluvio debba essere universalmente inteso, ma solo per quelle terre occupate dal genere umano di allora.