La notizia gira online da mesi: Stranger Things 2 esce il 27 ottobre su Netflix. L’attesa è crepitante ed incontrollata perché giunge al proprio termine. Ma non si tratta solo di scoprire cosa accadrà fra le strade di Hawkings, si tratta di come scoprirlo.

To binge or not to binge

Il binge-watching indica il guardare programmi televisivi per un lasso di tempo estremamente al di sopra della normalità, letteralmente significa “eccesso di visione”.

Dagli albori della diffusione dello streaming online fino all’arrivo di piattaforme come Netflix, che forniscono simultaneamente stagioni intere di serie televisive, il binge-watching è diventato un fenomeno culturale noto e accettato nella nostra era globalvirtualizzata.

Anzi l’atto del come si guarda una serie sembra possedere quasi più importanza dello stesso guardarla.

Il caso di Stranger Things 2 ne è lampante esempio.

Sui social le persone non sono solo ansiose di vederlo, ma sono ansiose di vederlo il più rapidamente possibile, tutto in una volta. Inghiottire senza masticare.

Perciò la domanda che ha catturato l’interesse generale in questo momento è: to binge or not to binge? Conviene buttarsi in apnea in una visione senza pause o conviene godersi degli intermezzi per assaporare con calma ogni episodio?

Atroce e veloce

Un aggettivo che potrebbe descrivere in modo appropriato la contemporaneità sarebbe senz’altro scattante. Si è protratti sempre oltre, treni in corsa che sfidano le alte velocità, giornate che soffocano finché la notte non le inghiotte. Siamo interconnessi, extraconnessi, superconnessi. Siamo live ancor prima di essere e basta.

La rapidità contraddistingue la concezione del tempo.

Sembra ormai che il tempo non abbia più tempo neppure per se stesso.

Così ci obblighiamo a premere l’acceleratore perché non ci devono essere momenti morti, siamo come schiavi di una sorta di horror vacui temporale.

Non è possibile aspettare fino al giorno dopo, la notte può essere impiegata per un episodio e poi un altro e poi un altro ancora.

Finché la stagione non volge al termine ed è tutto pronto per una nuova gara.

Per Stranger Things 2 i fan hanno aspettato interi mesi. Ma nonostante ciò un’attesa così estesa pare dover incenerirsi in uno spazio claustrofobico: un weekend al più.

Inspirare ed espirare

Quando si è sotto stress il primo suggerimento è quello di inspirare lentamente e lentamente espirare: dosare il respiro, sentirlo modularsi.

Quando si deve completare un lavoro è fondamentale dedicargli le giuste ore le giuste attenzioni, perché essere sbrigativi è sinonimo di negligenti.

Allo stesso modo quando si tratta di attività ludiche la cosa più importante è goderne appieno.

Lo scetticismo che rivolgo al binge-watching non ha radici etiche bensì estetiche.

L’esperienza dell’indigestione è senz’altro adrenalinica e unica, ma se prescinde dall’esperienza consapevole e misurata non è nient’altro che sterile.

Il rischio è che le modalità di fruizione siano protagoniste rispetto alla materia prima, senza cui non esisterebbe nulla.

Le maratone, ripeto, sono momenti particolari che hanno una propria dignità, finalizzati all’intrattenimento, ma il fatto che la loro popolarità diventi simbolica è preoccupante.

Perché si collegano a una serie di conseguenze di cui è già quasi totalmente pregna la quotidianità.

In ogni caso riversare su una Serie TV molto chiacchierata un dilemma dei nostri giorni potrebbe quasi essere inopportuno. Perché la questione riguarda il come apprezzare al meglio i lati positivi della nostra vita, e il parlarne troppo la logora e la deforma portando non a una soluzione definita, ma a sconforto e incertezze.

Per cui dato che l’attesa è conclusa non ci resta che premere play e lasciare che il destino si compia.