Lupo solitario? Certamente si, ma lo erano tanti altri che hanno colpito l'Europa. L'errore più grossolano in cui incorre l'utente medio della Rete è quello di immaginare l'Isis come una sorta di piovra, con una cupola e numerosi tentacoli. Un pò come la mafia siciliana descritta a suo tempo da Tommaso Buscetta al maxiprocesso. L'Isis non è niente di tutto questo, lo Stato Islamico è una 'nazione abusiva' al canto del cigno, stando alle notizie che provengono dalla Siria. Nessun attentato, tra quelli che hanno insanguinato l'Europa, era stato programmato ed organizzato in un ipotetico quartier generale del Califfato.

L'integralismo islamista ha certamente i suoi tentacoli, sono virtuali e si muovono in Rete. Tante organizzazioni, cellule più o meno piccole che hanno nell'Isis una fonte di ispirazione. Per il resto agiscono da sole, si servono del marchio Isis quando colpiscono per dare alle proprie azioni una certa autorevolezza e per incutere terrore. L'Isis si serve di loro, ne ha bisogno ora più che mai, visto che il sogno del Califfato si sta sgretolando sotto i colpi di altri islamici. Perché la guerra all'Isis, ciò che gli occidentali non vogliono comprendere, è sempre stata una guerra interna all'Islam. Ciò che è accaduto negli Stati Uniti, la peggiore strage con armi da fuoco commessa in territorio americano, non è diversa dagli altri attentati.

Cambia il modus operandi, non la strategia che è quella del terrore puro: obiettivo un luogo affollato, gente comune che sta semplicemente assistendo ad un concerto, come al Bataclan di Parigi, come a Manchester per Ariana Grande. Commessa la strage, si scopre che il killer è un americano convertito all'Islam e radicalizzato.

L'Isis lo elegge a 'soldato' e rivendica l'attacco, il terrore continua. Un film già visto.

Il killer ha agito da solo?

Las Vegas è abituata a celebrare eventi festosi, per sua stessa natura. Del resto è la città del gioco d'azzardo, della trasgressione e degli eccessi. Oggi Las Vegas diventa teatro di una strage in cui hanno perso la vita 58 persone ed altre 500 sono rimaste ferite.

Eppure, nonostante le notizie sul conto del killer, il 64enne Stephen Paddock, lo indichino chiaramente come un uomo che ha agito nel nome della consueta idelogia distorta dell'integralismo jihadista, ci si ostina a non considerarlo un atto terroristico. "Ha agito da solo, senza complici", la spiegazione della polizia di Las Vegas. Dunque la spiegazione del 'folle gesto isolato' basterebbe a togliere l'etichetta di 'terrorismo'? Riteniamo al contrario che ci sia stata la dovuta premeditazione ed il killer si è poi tolto la vita, in maniera meno 'spettacolare' dei kamikaze che si immolano imbottiti di esplosivo, eppure anche in questo caso tutto riconduce alla tipica strategia del terrore ormai tristemente famosa.

Ma ammettere ciò che invece sembra evidente, significherebbe mostrare al mondo la vulnerabilità di un'America che non era preparata dinanzi ad un accadimento del genere, non poteva esserlo, al pari di Francia, Belgio, Regno Unito, Germania e di tutte le altre nazioni colpite da uno o più attentati terroristici. Significherebbe mostrare la pretestuosità del Muslim Ban, fiore all'occhiello (si fa per dire) della politica interna dell'amministrazione Trump, assolutamente inutile come misura preventiva anti-terrorismo. E se davvero ci si ostina ad escludere ogni connessione con il terrorismo islamista, allora bisognerebbe riaprire necessariamente un dibattito vecchio quanto gli Stati Uniti d'America, quello della proliferazione senza alcun controllo delle armi da fuoco.

Stephen Paddock aveva qualcosa come 19 fucili nella sua camera d'albergo e centinia di munizioni, se davvero non aveva alcun complice come asseriscono le autorità competenti, ci si chiede come abbia potuto far entrare indisturbato un autentico arsenale in una struttura ricettiva. Il presidente Donald Trump, nel frattempo, ha definito l'attacco "un atto di pura malvagità", guai a parlare di terrorismo. Del resto gli States sono abituati a combatterlo in giro per il mondo, ritrovarselo in casa ed avere la consapevolezza che non è arrivato dal Medio Oriente è quantomeno imbarazzante.