Il Prefetto di Salerno definisce quanto successo una tragedia che lascia spazio all'ipotesi di omicidio. Ulteriore sbarco a Salerno, da parte dell'ennesimo "barcone della speranza", ma questa volta la vicenda ha dell'incredibile. La nave spagnola Cantabria, giunta al molo di Salerno era carica di cadaveri: Ben 26 donne prive di vita sarebbero state ritrovate nella stiva. Salvatore Malfi, Prefetto di Salerno, si affida alla procura che chiarirà le dinamiche dei fatti, ponendo attenzione sull'ipotesi di omicidio. Il pm Masini salirà sulla nave affiancato dalla polizia scientifica e dai medici legali per determinare i motivi del decesso delle donne e per i consueti rilievi, si procederà infine all'autopsia.

Malfi ha poi dichiarato che grazie al Comune di Salerno, nei cimiteri della provincia sono già stati identificati i siti in cui tumulare le salme. A bordo della nave anche altri 400 migranti, che risultano non essere in condizioni sanitarie gravi. Tra i profughi risultano essere presenti anche 9 donne incinte. La disponibilità della regione per l'accoglienza sarebbe di 72 posti, gli altri dovranno essere distribuiti all'interno delle altre regioni d'Italia. Lo sbarco di oggi, insieme ad altri avvenuti nei giorni passati segnalano un risveglio dell’attività degli scafisti del Mediterraneo negli ultimi giorni. Le statistiche del Viminale a ottobre hanno registrato 5.900 arrivi, molti meno rispetto agli oltre 13mila dello stesso mese del 2016 e molti meno anche di quanti approdavano sulle coste italiane nella prima metà dell’anno.

Ma l’attività di contrasto non ha fermato del tutto l’attività dei trafficanti di esseri umani, che grazie all'accomodante governo Italiano, anche a "costo della vita", trae profitti economici importantissimi.

Il giro di soldi dei "viaggi della speranza" sarebbe di svariati milioni di euro alla settimana

La responsabilità di queste morti è dello "s - governo" italiano che continua in modo scellerato, con assurde politiche pro-migrazione, ad attirare in Italia disperati e donne incinte di mezzo mondo.Un semplice blocco navale davanti alle coste libiche azzererebbe le morti e fermerebbe in pochissimo tempo l'osceno traffico di esseri umani. Ma...C'è un grosso MA! Farebbe anche crollare gli introiti del "business dell'accoglienza" delle coop e onlus di regime:addio ai 5 miliardi di euro annui! Dunque avanti con le stragi!