Un atto disumano e feroce è stato perpetrato nei pressi di Nuoro, in Sardegna. a farne le spese un povero cucciolo di cane, trapassato da parte a parte da un arpione da pesca. Ancora una volta la "bestia" umana non lascia spazio al dubbio e si dimostra il vero, spietato, sanguinario, aguzzino della natura.

Ora il povero cucciolo si trova in una clinica veterinaria, i sanitari stanno facendo tutto il possibile per salvargli la vita, messa in pericolo da balordi che forse sarebbero più al sicuro dietro le sbarre di una prigione, e saremmo al sicuro anche tutti noi.

Proprio così! individui in grado di rendersi colpevoli di simili violenze nei confronti di un animale indifeso, certamente sarebbero da considerare un pericolo per l'intera società, a sua volta colpevole di aver concesso loro di formarsi, secondo una visione malata e distorta del "vivere civile".

L'atto barbarico

L'arpione appartiene sicuramente ad un fucile da pesca modificato, spesso utilizzato dai bracconieri per cacciare illegalmente nelle campagne della zona. l'oggetto metallico lo ha trapassato perforandogli torace, polmone, fegato e ferendolo di striscio nell'esofago. "Freccia", nome dato dai sanitari alla povera vittima dell'ennesimo atto di stupidità umana, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, adesso respira autonomamente ma non è ancora fuori pericolo e le sue condizioni potrebbero degenerare rapidamente.

Nonostante la legge italiana abbia inasprito le condanne verso chi si macchiasse di simili reati, sono ancora troppi i casi di maltrattamenti meschini ed ingiustificati. a farne le spese non solo cani ma anche gatti, cavalli, conigli, furetti ed ogni altro animale domestico. Probabilmente la nostra società non concede abbastanza spazio nelle scuole alla formazione sul tema specifico del rispetto, verso la natura, verso gli animali e persino verso se stessi e gli altri esseri umani.

Rispetto, poche lettere che rappresentano non solo una parola, un concetto, ma la cura ad un cancro sociale che nell'ultimo secolo miete sempre più vittime in vari ambiti e settori.

Tutti noi attendiamo con ansia la guarigione di "freccia", augurandoci che il "peloso" possa poi trovare l'affetto di una famiglia sana, che sappia prendersi cura di lui come un membro del nucleo famigliare, restituendo la dignità a tutti noi esseri umani civili, che non possiamo che provare pena e vergogna nei confronti di chi ha tentato di uccidere l'indifeso amico a quattro zampe.