Il presidente nord-americano, dopo aver lanciato folli minacce militari, ha attaccato Kim Jong-un dicendo che ''la Corea del Nord non è esattamente il paradiso che il nonno aveva in mente'', una affermazione illogica la quale ha spinto il leader nord-coreano a definire Trump ''vecchio pazzo'' e ''scarto umano''. I media più indipendenti dicono che siamo davanti ad uno scontro fra matti ma, al contrario, il giovane capo di stato segue una strategia politica ben precisa. Donald Trump, per l'ennesima volta, è stato ridicolizzato.

Non ci sarà nessuna guerra

Il presidente russo Putin aveva previsto che non ci sarebbe stata nessuna guerra. La Corea del Nord ha il diritto di difendersi e, a differenza di Siria, Iraq e Libia, può colpire Washington ed il suo alleato regionale più importante: il Giappone. Kim Jong-un, che governa uno stato nazionalista ma indipendente dall'imperialismo occidentale (vi assicuro che non è poco), con la sua retorica al di sopra delle linee - ma tipica dei leader antimperialisti asiatici, pensate al filippino Duterte - ha compattato le fazioni militari riavvicinandole al partito politico; una maniera poco comune, ma certamente efficace, per ricucire gli strappi fra i maestri della realpolitik ed i militari socialisti.

Altro che pazzo, siamo davanti ad uno stratega d'un certo livello.

La Corea del Nord ha il merito d'aver rotto con il colonialismo

La Corea del Nord s'è liberata dall'imperialismo giapponese, il quale proibì al popolo nord-coreano di parlare, addirittura, la propria lingua. Il sociologo argentino Atilio Boron ha dichiarato che ''a differenza degli USA, la Corea del Nord non ha mai aggredito nessuno'', una riflessione eloquente perché, dal 1950 al 1953, l'imperialismo statunitense bombardò nel paese asiatico ''qualsiasi cosa si muovesse'', stando all'esplicita ammissione di Dean Rusk, già Segretario di Stato sotto la presidenza Kennedy.

I mass media demonizzano questa nazione ma un altro grande giornalista, Blaine Harden, affermò che ''nei tre anni di conflitto sterminammo il 20% della popolazione coreana''. Si trattò, senza ombra di dubbio, di genocidio.

La Corea del Nord ha il diritto di odiare gli USA

La Corea del Nord, davanti queste cifre, ha il diritto di odiare l'imperialismo USA e di difendersi.

Inoltre - analizzando con attenzione la politica yankee - dobbiamo dire che il nucleare nord-coreano è un potente deterrente per scongiurare ingiusti conflitti; non dobbiamo bollarlo coi soliti pregiudizi eurocentrici. Oramai anche i giornalisti più scettici sono obbligati ad ammettere che Kim Jong-un segue una strategia ben definita, seppur lo demonizzano partendo da prospettive differenti, un approccio metodologico che posso capire ma non condividere.

Il presidente Trump è stato umiliato per l'ennesima volta, la nuova ''guerra fredda'' (con buona pace dei giornalisti neoliberisti) la stanno vincendo i paesi non allineati. Ne sono felice, godo nel vedere la ''super-potenza mondiale'' uscente governata da un piccolo ''bazarista'', non si meritano - i guerrafondai di Washington - altro.