Cos’è il wonderful woman effect

Secondo i dati istat 2017 una piena parità dei sessi, a livello sociale ed economico, si raggiungerà solo nel 2030.

L’immagine della superiorità maschile è rimasta intaccata finché, con le guerre e l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, nonché con tutti i movimenti femministi, è entrata in crisi la figura dell’uomo virile.

Così gli psicologi sociali non sono rimasti affatto sorpresi quando, alla fine del secolo scorso, una serie di studi e di dati hanno dimostrato un’immagine generalmente positiva delle donne, tanto da surclassare l’egemonia della classe dominante maschile.

Il fenomeno è stato chiamato il “wonderful woman effect”, l’effetto donne meravigliose. Alle donne vengono attribuite le capacità di aiutare, nutrire, dare calore, tutti tratti tipici di chi si trova in posizione subordinata.

Quali conseguenze

L’idealizzazione della figura femminile che traspare dal women wonderful effect implica, quindi, un’intrinseca dichiarazione di debolezza, dato che è legata a una visione tradizionale dei ruoli femminili.

Le donne sono percepite come meravigliose perché si interessano agli altri e dedicano loro amore e attenzione, ma, come detto, se tali doti non sono esercitate per scelta consapevole, esprimono una condizione di subordinazione.

In parole povere, quando una donna viene appellata con termini “gentili”, ma implicanti “debolezza” o fragilità, la si condanna ad una subordinazione implicita.

Il problema è che è difficile accorgersene, perché quasi nessuno vede “niente di male” nell’accostare terminologie “positive” come la capacità di accogliere, di aiutare, di amare, tipicamente alle donne.

Eppure, come alcuni studi dimostrano, si tratta di condizioni che generano gravi conseguenze, come il femminicidio, la violenza di genere, gli abusi sessuali.

Cosa fare

Rendersene conto è il primo passo. Iniziare a eliminare gli stereotipi, per quanto ‘positivi’, nel linguaggio della nostra società, è il secondo. Informare è il terzo.

La nostra realtà si costruisce attraverso il linguaggio. Quando comunichiamo, oltre a servirci del linguaggio non verbale, usiamo le parole. Queste ultime generano la nostra realtà.

Se imparassimo a usarle con criterio, potremmo costruire una realtà adatta alle nostre esigenze, oltre che rispettosa nei confronti di tutti.

Modificare il nostro linguaggio è semplice, e un'azione così piccola può cambiare la nostra realtà, basta un pizzico di criterio.