"Ma sono questi i problemi veri della città?". Lo pensano e lo dicono in molti a Caltanissetta, mentre a tutti i livelli tiene banco la sempre più probabile rimodulazione della Giunta comunale. Alcuni intravedono già un clamoroso ribaltone, altri un semplice rimpasto. In queste ore negli ambienti politici nisseni, e non solo, non si parla d'altro, come se si trattasse di un evento al quale non mancare. Una sorta di momento clou della vita cittadina. Devono decidere cosa fare, Pd, Udc e Polo civico. E circolano già diversi nomi, sui quali si giocherebbe una "partita" infinita, al di là degli equilibri da raggiungere.

Ma il "campo" non è la grande scacchiera disegnata proprio di fronte a Palazzo del Carmine.

Diversi i papabili assessori, ma non ci sarebbe unanime convergenza su una sola ipotesi. Sempre un “se” o un “ma” di mezzo. Anche in tema di conferme. E si susseguono i vertici, le riunioni, le proposte, le controproposte e quant'altro nella speranza di porre fine al più presto a questo tormentone. Nulla di nuovo, che si trascina da diverse settimane in un’atmosfera sempre più desolata, che riguarda sempre meno il cittadino, le esigenze di quanti, a distanza di poco più di un anno dalle ultime elezioni amministrative, attendono ancora risposte concrete dalla politica su diversi fronti, per una città migliore.

Così è il “toto assessore” ad animare la tranquilla estate nissena, che sta finendo senza grandi sussulti in tema di eventi. Prima della fine del mese dovrebbe tenersi il vertice decisivo, quello della fumata bianca, senza rinvii e ripensamenti, in una direzione o nell'altra. Sarà proprio così? Forse. Intanto c’è da pensare alla città, ai nuovi poveri che aumentano in una realtà sempre più avara di opportunità occupazionali; all’ordinario che spesso assume i contorni dello straordinario, dalla manutenzione delle strade agli interventi urgenti nei quartieri più o meno degradati del centro storico e della periferia. C’è da pensare ai problemi veri della città, senza “se” e senza “ma” di mezzo.