"Universal Studio, Raicinema e Filmauro ricattano le piccole sale". La denuncia arriva dalla Sicilia, ed è firmata dal Cineteatro Aurora, esercente di Modica in provincia di Ragusa, che da qualche anno resiste alla crisi delle sale cinematografiche, con un'attenta programmazione che premia pellicole d'interesse culturale ed eventi musicali.Secondo i titolari del'Aurora, che nel corso degli anni hanno alternato Cinema e teatro per moltiplicare la loro offerta, tali case di distribuzione ricattano gli esercenti, obbligandoli a comprare interi pacchetti di titoli.

In particolare, un episodio del genere è accaduto quando i titolari dell'Aurora hanno manifestato la volontà di proiettare "L'abbiamo fatta grossa", l'ultimo film con Carlo Verdone e Antonio Albanese. Gli esercenti hanno scritto su Facebook che ciò non è stato possibile perché nel periodo natalizio non avevano acquistato il cinepanettone "Natale Con il Boss", definendo l'accaduto "un vero e proprio ricatto", figlio di una politica di distribuzione miope e cieca.

I cinema che hanno chiuso a Palermo

In una regioneche negli ultimi anni, solo nel capoluogo, ha vissuto la chiusura dei cinema Tiffany, Adams, Royal, Holiday, Astoria e Ciak, il riposizionamento dei cinema Dante, Golden e Finocchiaro in teatri, e l'apertura di ciclopici multisala presso i centri commerciali, come l'Uci Cinema, il Cityplex Metropolitan e Multiplex Planet - La Torre, gli esercenti evidenziano come questa politica porterà ad ulteriori chiusure delle sale storiche nelle principali città.

Questo, secondo quanto pubblicato sul post, non certo per i cambiamenti degli stili di vita e la concorrenza della televisione e di internet.

L'altra questione sollevata dagli esercenti del Cineteatro Aurora, che nel loro post hanno taggato anche importanti penne di "Repubblica.it" e "ilfattoquotidiano.it", è legata al versamento dei contributi di digitalizzazione, che sono pervenuti correttamente da altri operatori, ma non dalle case di distribuzione sopracitate.

Questo ritardo è stato definito come una "truffa" sul post, un colpo che mina le casse e la sopravvivenza del Cineteatro. Un atto di accusa intenso e vigoroso, che in poche ore ha collezionato oltre 1100 like, innescando tanti commenti positivi e qualche polemica.

Com'è avvenuto anche in altri casi, Facebook funge da importante cassa di risonanzadelle questioni locali.

Intanto sono ripresi i lavori, alle spalle di un cinema che - ironia della sorte - si chiama anche Aurora, dell'ennesimo multisala gigante, "The Space", che dovrebbe sorgere a Partanna nell'area dell'ex fabbrica Coca Cola.