Durante la giornata di ieri, i titolari della catena di gastronomia "Ke Palle", hanno trovato nella serratura dei loro negozi della colla attak, classico gesto intimidatorio da parte della malavita nei confronti di alcune attività. I ragazzi che lavorano per il noto marchio di arancine, dunque, non hanno potuto aprire i due negozi, situati in via Maqueda e nelle vicinanze del Teatro Politeama. I titolari hanno così esposto denuncia in questura, capendo le intenzioni poco positive dell'atto ricevuto.

Il giorno dopo lo "sgarbo" fatto alla nota catena palermitana, i titolari confermano di essere ancora nel pieno della loro attività e della lotta alla malavita e alla mafia: "Tutti noi continuiamo a lavorare come sempre, senza abbassare la testa di fronte a nessuno", riporta la "Repubblica.it".

Durante l'ora di pranzo, poi, il negozio di via Maqueda, nel pieno centro del capoluogo siciliano, è stato raggiunto da numerose figure importanti per la città, tra cui: il sindaco Leoluca Orlando, parte del consiglio comunale, Confesercenti e alcuni commercianti della stessa zona del negozio. Dopo aver degustato le prelibatezze del locale, hanno preso la parola alcuni dei maggiori esponenti presenti lì nell'ora di punta, tra cui il primo cittadino.

Il sindaco

Orlando ha voluto così esprimere il proprio sostegnoper l'accaduto: "Mangiare oggi questa arancina è un modo per sottolineare come questa città è cambiata e ha fatto passi da gigante sul fronte della legalità, nonostante ci sia ancora qualcuno che non l'ha compreso.

Palermo non ha solo cambiato faccia, ma sta cambiando anima rispetto al passato". Continua poi il responsabile della comunicazione dell'azienda, Danilo Li Muli: "Anche se vorremmopensare che sia trattato di un gesto di un balordo, la realtà è ben altra. Due punti vendita colpiti contemporaneamente significano una sola cosa, Racket".

Anche Totò Orlando, presidente del consiglio comunale, ha voluto dire la sua a riguardo: "Concederemo con i titolari l'istallazione di una targa per riconoscere la loro eccellenza e per sostenerli in questa importante battaglia di legalità". Tutte dichiarazioni raccolte ancora da "Repubblica.it".