Fine settimana all’insegna della musica a petralia sottana in provincia di Palermo con il jazz manouche. Dopo una fase sperimentale, l’evento, giunto alla sesta edizione, si è ormai consolidato divenendo unico nel Centro-Sud d’Italia. Il paese, posto a mille metri di altitudine sulle montagne del Parco delle Madonie, è riuscito a creare un prodotto originale che ogni anno porta a Petralia Sottana tanta gente proveniente da tutta Europa. Un abbinamento, il Jazz Manouche alle bellezze del centro storico petraliese, che si è rivelato una intuizione vincente.

Al Raduno Mediterraneo di quest’anno che si terrà il nel weekend (25-26-27 agosto), promosso dal comune e curato dall’Associazione Sulle orme di Django con la direzione artistica di Carlo Butera e direttore organizzativo Alessandro Valenza, saranno presenti nomi di alto livello del panorama musicale nazionale internazionale. Si tratta dei chitarristi samson schmitt e Lollo Meier, del trombettista Stjepko Gut, dei Matrimia e tanti altri musicisti che si esibiranno nelle piazze caratteristiche del centro storico di Petralia Sottana.

Saranno tre giorni di musica intensi e caratterizzati da jam session, momenti musicali, workshop, open stage, teatro, danza, artisti di strada, stand di liuteria e commerciali, mostre, estemporanee di pittura e concerti-reunion serali che vedranno l’incontro di tanti musicisti accomunati dalla passione per questo tipo di musica che trova ampia diffusione soprattutto in Francia, Europa centrale e, negli ultimi anni, anche in Italia.

Non solo musica ma anche storia quella del Jazz Manouche

Il termine Manouche è il nome del ceppo zingaro più antico al mondo, di origine Indiana, giunto in Europa tra il XV e il XVI secolo scegliendo di stabilirsi in Francia, l’Olanda, Germania e Belgio. Questo genere musicale trae la sua origine dall'irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, considerato l'ideatore e il suo massimo esponente, di origine belga appartenente ad una famiglia nomade che, alla fine dei suoi numerosi viaggi, si stabilì con la propria carovana a Parigi, che ha unito l'antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e il jazz americano.

Il frutto di questa unione è diventato un genere unico.

Sarà, anche quest’anno, una tre giorni di full immersion di musica e di scambi socio-culturali che permetterà a tutti di trascorrere dei giorni di festa e di forti emozioni. Il programma è reperibile su sito www.radunomanouche.it