Il Decreto svuota-carceri è ormai stato scritto e, dopo le varie proteste degli ambientalisti, è stata accolta la richiesta di ripristinare una condanna che il Governo aveva pensato di ritenere poco importante: si tratta degli incendi boschivi dolosi, i quali secondo le nuove norme dovevano essere puniti semplicemente con gli arresti domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali. Forse è stata proprio questa norma che ha spinto maggiormente a incendiare i boschi.

La protesta è scattata soprattutto a causa dei casi della Sardegna, che negli ultimi mesi si ritrova a fronteggiare numerosi incendi: gli ultimi si sono verificati a partire dal 7 agosto 2013 e per i colpevoli di questo reato potrebbero essere applicate pene futili, poiché rientrano nei casi di coloro che hanno appiccato il fuoco tra l'1 luglio e il 20 agosto, periodo in cui gli incendi dolosi erano stati considerati come "reati minori".

L'allarme è partito dalla lega "Diritto per l'Ambiente": è stato detto che ciò che è accaduto è un fatto davvero sconcertante, che ha permesso di dare il via libera agli incendiari, ma che per fortuna è possibile comunque punire in quale modo, chiedendo i danni per gli accaduti e quindi pignorando anche gli immobili e altri beni di coloro che hanno commesso il reato.

Ora gli investigatori potranno continuare la ricerca di coloro che hanno appiccato il fuoco, sapendo che la loro ricerca non sarà resa vana: intanto si continua a considerare sbagliata la diversa pena che viene inflitta ai criminali che hanno commesso lo stesso reato, a distanza di pochissimo tempo l'uno dall'altro.