Alcuni giorni fa il ministro per i beniculturali Massimo Bray ha presentato una bozza di decreto leggeribattezzato "Valore Cultura". Lo stato in cui versa il settoredei beni culturali in Italia, infatti, non è dei migliori: nonostante laricchezza in materia che ci contraddistingue, questo comparto da annisoffre le conseguenze di tagli, mancanza di fondi e incuria.

Tuttavia sembra che Massimo Bray vogliainvertire la rotta. Il decreto "Valore Cultura" - che ha dunquevalenza di provvedimento d'urgenza – sembra contenere alcuni chiari punti d'azione ed è stato salutato daRepubblica come "un provvedimento del ministero per i beniculturali che per la prima volta non è accolto da fischi".

Diversi sono i punti toccati dalministro Bray. Innanzitutto è stilato un piano organizzativo pereffettuare i necessari restauri a Pompei che vedrà la presenza di unDirettore generale incaricato di gestire i lavori al sito, definirele emergenze e i tempi di realizzazione, nonché coordinare alloscopo un team di funzionari ed esperti.

In materia di musei il decreto sancisceil ritorno degli introiti museali provenienti dal merchandising alMinistero per i Beni Culturali (e non più al Ministero dell'Economiacome previsto dalla finanziaria del 2008). Inoltre verranno stanziatifondi per siti culturali che necessitano misure urgenti, per ilcompletamento del progetto "Grandi Uffizi" e per la costituzionedel Museo della Shoah a Ferrara.

Nel decreto di Massimo Bray compareanche una buona dose di attenzione per il mondo dei giovani artisticontemporanei. È infatti previsto l'affidamento di spazi demaniali arotazione tramite bandi pubblici semestrali ad artisti under 35 percreare spazi di espressione creativa all'interno delle città sulmodello della parigina "59 Rivoli".

Diverse inoltre le misure per ilrilancio del cinema, delle attività musicali e teatrali, tra cuil'introduzione di una tax credit per il primi due settori, laregolamentazione dell'accesso ai fondi per il terzo e importanti normequali il risanamento e la riforma delle Fondazioni liriche.

Queste sono solo alcune delle lineepreviste nel decreto "Valore Cultura", ancora "in fieri", tra le quali spicca anchela possibilità di accesso ad un tirocinio di un anno per 500 giovanilaureati in conservazione dei beni culturali in seno ad un programmastraordinario in inventariazione e digitalizzazione del patrimonio.

Per quanto sia importante oggi parlarefinalmente di beni culturali in modo propositivo, la tipologia e l'entità dellemanovre proposte è un'ulteriore spia di quanto poco sia stato fattonegli anni passati per assicurare una normale attività del settore,sia dal punto di vista della salvaguardia di luoghi importanti comePompei, sia dal punto di vista dell'inserimento lavorativo di chi siè formato in quest'ambito, tuttora dominato dal blocco del turn over.