In questi giorni la politica sta facendo i conti con l'annosa vicenda della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, condannato dalla Cassazione in via definitiva per la vicenda diritti Mediaset.

A favore dell'ex presidente del Consiglio interviene adesso la figlia Barbara, che afferma: "Mio padre non è un delinquente, la sua è un'importante storia imprenditoriale e politica, non criminale".

Il consigliere del Milan, dunque, difende con grande convinzione il padre, che rischia di essere escluso dalla vita politica del Paese.

Proprio su questa questione, nella serata di ieri la Giunta per le Immunità del Senato ha rinviato ogni decisione alla giornata di domani.

Il relatore Augello, per stemperare la tensione, ha ritirato le sue tre pregiudiziali e ha dichiarato che "il clima tra Pd e Pdl è stato più disteso e conciliato".

Il capogruppo del Popolo della Libertà, Renato Brunetta, ha invece apprezzato il Partito Democratico, che ha deciso di non accelerare sui tempi della votazione.

Queste le sue parole: "Il Pd evidentemente si è accorto di aver sbagliato, non era possibile decidere la decadenza di Berlusconi in sole 24 ore; non lo so con esattezza, ma credo che sia intervenuto anche il Colle per far rientrare questa situazione".

Dopo questa pausa di riflessione, i due partiti di maggioranza dovranno cercare di trovare un accordo, che comunque al momento appare molto improbabile.

E' chiara, infatti, la linea del segretario del centrosinistra, Guglielmo Epifani: "Bisogna applicare la legge".

Scontato il parere del Movimento 5 Stelle di Grillo, che voterà per la decadenza del Cavaliere.

Grande attesa, dunque, per capire se il governo Letta potrà ancora avere un futuro, se si dovrà pensare a soluzioni alternative o addirittura ad elezioni anticipate.