Enrico Letta , dopo aver respinto le dimissioni dei ministri del Pdl, in mattinata chiederà la fiducia a Palazzo Madama e nel pomeriggio alla Camera. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano dovrà dire cosa prevede per il governo "'uno sbocco non precario fino al 2015"

Dall'altro lato c'è Silvio Berlusconi che ha chiesto al Pdl di votare la sfiducia, e il vicepremier, Angelino Alfano, ha chiesto al gruppo parlamentare di votare a favore dell'esecutivo.

Alfano, dunque si allontana dalla posizione di Berlusconi e chiede al Pdl di dare la fiducia a Letta, dicendo: "Rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito debba votare la fiducia a Letta.

Non ci sono gruppi e gruppetti".



Il ministro dimissionario Maurizio Lupi afferma: "sempre più convinto che non questo o quel gruppo, ma tutto il nostro partito debba votare la fiducia al governo", e Fabrizio Cicchitto desidera: "che tutto il gruppo parlamentare del Pdl, sia alla Camera che al Senato, confermi la fiducia".



Ma Berlusconi aggiunge: "Letta e Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l'agibilità politica?"



Silvio Berlusconi si giustifica dicendo, che ha deciso di non voler sostenere il Governo quando Letta ha usato l'aumento dell'Iva come arma di ricatto nei confronti del mio schieramento.



Così decide di passare all'opposizione.



La caduta del governo potrebbe essere bloccata, ieri pomeriggio infatti, Carlo Giovanardi aveva detto che i numeri per la fiducia ci sono, ci sono più di quaranta voti che vogliono mantenere in equilibrio il Governo.



Al Senato, ci sarebbe un gruppo denominato 'Nuova Italia', formato da una trentina di senatori, dove troviamo i centristi di Pier Ferdinando Casini.