Questa domanda può essere un vero dilemma per chi vuole esercitare i suoi diritti civili, ma è stufo didover scegliere fra il minore di due mali, o di votare turandosi il naso, come suggeriva di fare il grande Indro Montanelli.

A fine settembre 2013 l'India si è aggiunta allalista crescente dei Paesi che permettono ai propri cittadini divotare senza per forza dover scegliere un candidato in lista. Anchese il tema è stato contestato, la Suprema Corte Indiana ha decisoalla fine che l'opzione costituisce una componente critica dellademocrazia ed ha ingiunto che i votanti devono avere la possibilitàdi scegliere sulla scheda elettorale "nessuno di quelli in lista".

In un certo senso, "nessuno della lista" è unvoto formale di protesta. Rappresenta il rifiuto dei partiti e delleideologie che dominano il sistema politico in essere in quel momento.Quando tante persone, disgustate dei candidati offerti in lista,scelgono di non andare a votare, la maggior parte delle volte la loromancata partecipazione viene ascritta ad 'apatia'. Scegliendo invece"nessuno della lista", gli elettori indicano che si preoccupano e sono attenti alla situazione corrente, ma sono insoddisfatti di come le cose stannoandando.

Così come nella maggior parte dei paesi cheoffrono questa opzione, anche in India, dal punto di vista tecnico,"nessuno della lista" non può vincere. Anche se ottenesse ilmaggior numero di voti, il seggio verrebbe assegnato al candidatoeletto con il secondo maggior numero di voti.

In questo modo, mentrequesto tipo di protesta non può in ultima analisi smantellare ilsistema politico con l'elezione di "nessuno", d'altra partecomincia a dare una misura quantificabile del malcontento dellapopolazione.

Dato per certo che la decisione della CorteSuprema sarà eseguita, l'India si aggiunge agli altri 11 Paesi cheoffrono l'opzione "nessuno della lista" o una sua variante: Colombia - Ucraina - Brasile - Bangladesh - Finlandia - Spagna - Svezia - Cile - Francia - Belgio - Grecia.

Probabilmente avere a livello mondialel'opzione di votare per "nessuno della lista" sarebbe una grandecosa, però ci sono resistenze significative contro la suaintroduzione. Negli Stati Uniti la questione è controversa. LoStato del Nevada presenta l'opzione in scheda già dal 1975, e in unaoccasione, nelle primarie del Partito Republicano, "nessuno"ricevette il maggior numero di preferenze, segno evidente che non uno dei candidati in lizza suscitava l'interesse degli elettori.

Nel 2000la California chiese all'elettorato se erano interessati ad inserirel'opzione nelle future votazioni, ma la proposta fu facilmenterespinta.

"Nessuno della lista" potrebbe diventare unvalido strumento di misura delle aspettative degli elettori,specialmente in quei sistemi che appaiono egemonizzati da due partitipolitici.

In Italia, personalmente penso che un'opzione delgenere farebbe furore, se non altro perché darebbe la possibilitàdi evidenziare, dare sfogo a, e quantificare il malcontento generalecontro la mala politica inconcludente che continua ad imperarenonostante la crisi profonda economica, morale e politica, in cui si trova il Bel Paese.