Circa tre mesi fa, esattamente l’8 ottobre scorso, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio alle Camere invitandole a prendere urgentemente in esame le questioni connesse ad amnistia e indulto: oggi, a distanza di quasi tre mesi, il Parlamento non ha mai dibattuto sulle due misure, ecco che il Presidente di ‘Radicali Italiani’ Laura Arconti ha inviato una lettera ai presidenti delle due Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, sottolineando come il monito di Napolitano sia finito nel dimenticatoio.



Interessante l’ultimo passaggio: ‘Anche se il Parlamento è in vacanza voi, Presidente Grasso e Presidente Boldrini, avete una possibilità immediata di riaffermare la vostra autorevolezza e la vostra fedeltà alla Costituzione ed al Capo dello Stato’.





Il dibattito connesso ad amnistia e indulto si fa tra l’altro sempre più acceso e va coinvolgendo sempre più attori sociali: nelle scorse settimane è addirittura intervenuto il Papa, mentre nel giorno di Natale si è assistito ad un interessante dichiarazione rilasciata dal Presidente del Comitato diritti umani alla Camera, Mario Marazziti.



Intervenuto in occasione del pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant' Egidio presso il carcere di Regina Coeli, Marazziti ha sottolineato come ‘l'amnistia e l'indulto renderebbero più sicura l'Italia’, con ciò spazzando via le voci di un possibile rischio sociale connesso all’adozione dei due provvedimenti.

Amnistia e indulto 2013-2014: Napolitano preme, Cancellieri e Letta pronti, no di Renzi

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha più volte sottolineato la necessità di adottare i due provvedimenti, unica via per ottemperare alle richieste provenienti dal Consiglio d’Europa che entro maggio 2014 vorrà visionare i progressi compiuti dall’Italia in tema di sovraffollamento carceri.



A fargli eco sia il Ministro della Giustizia Cancellieri che il Premier Letta, entrambi convinti che l’adozione di amnistia e indulto, in combinato ad un’adeguata riforma del sistema penitenziario, potrebbe consentire in un sol colpo di ovviare alle richieste sovranazionali e di invertire una situazione ormai al limite. Il rapporto pubblicato da Antigone sulle condizioni delle carceri parla del resto chiaro (oltre 64.000 detenuti stipati in 47.000 posti letto e picchi di affollamento del 175% in alcune regioni d’Italia) ed urge un intervento immediato.



Tra gli ‘illustri’ no ai due provvedimenti va certamente annoverato quello del Segretario del Pd Matteo Renzi, che parla di amnistia e indulto definendoli un ‘clamoroso autogoal istituzionale’ nonché ‘un pessimo esempio per i giovani’.



Il dl emergenza carceri è stato solo il primo passo verso una soluzione definitiva ma ha di certo tracciato la via giusta. In linea generale il tramonto del 2013 non segnerà la fine della controversia connessa ad amnistia e indulto, ma la speranza è che il 2014 possa portare maggiore chiarezza e disponibilità al dialogo da parte di tutte le forze sociali e politiche del paese.