Sembra che nelle ultime settimane il Governo Letta tramite l'impegno del Ministro di Giustizia Cancellieri e sotto la spinta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, qualcosa si stia muovendo nel campo delle riforme per i carceri, e verso la valutazione di un indulto.

Vediamo cosa è successo e cosa potrà succedere con il pacchetto Cancellieri atto soprattutto a risolvere il sovraffolamento delle carceri e a migliorare le condizioni di vita dei detenuti.

Oggi Napolitano si è espresso a favore di un indulto o amnistia che dir si voglia per velocizzare il processo di risoluzione al problema del sovraffollamento delle carceri.

In modo deciso ha anche lanciato una frecciata al Parlamento lasciando intendere che c'è ancora troppo immobilismo a tal proposito (diciamo pure menefreghismo a parer mio), e che in ogni caso si decida se fare o non fare qualcosa per la stiuazione pessima delle carceri, e in caso di risposta affermativa di affrettare i tempi e decidere verso quale direzione si voglia andare.

Subito la Lega si è opposta alla possibilità di un amnistia, ma probabilmente sono ancora tante le forze politiche che non vanno verso questa soluzione.

Intanto è stata concessa la famosa "aria" per i detenuti, pari a 8 ore e anche la possibilità di dedicarsi ad attività musicali e sportive, aumentando anche la possibilità di interloquire con la propria famiglia.

Ma Vediamo quali sono le novità previste dal pacchetto Cancellieri. 

Creare 4.500 nuovi posti entro maggio 2014 e altri 12.000 per il 2015, secondo le ultime notizie i detenuti stranieri potranno rientrare nel loro Paese per scontare la parte finale della pena, sarà per questo necessaria l'introduzione di nuove riforme.

Per quanto concerne il sovraffolamento, la direzione che il Ministro Cancellieri vorrebbe seguire, è quella di evitare il carcere per reati minori, da stabilire di quale tipo ovviamente, sostituendolo con lavori socialmente utili.

Fra l'altro a parte le varie proteste delle famiglie dei detenuti e dei Radicali di Pannella, ci sono dei precisi moniti da parte della Corte Europea a tutela dei diritti dell'uomo, per cui l'Italia deve anche adeguarsi alle regole europee e migliorare in tutti i modi possibili la condizione di vita nelle carceri italiane. L'ultimatum scade il 28 maggio 2014, ma a parte questo, è una questione morale e umana l'intervento deciso che Governo e Parlamento devono risolvere.