Si apre qualche spiraglio in merito alla tanto discussa riforma delle carceri e gli chiacchierati provvedimenti di amnistia e indulto. Le ultime notizie raccontano come in queste ore verranno discusso in Consiglio dei ministri gli interventi sulle carceri che andranno a generare il calo dei detenuti di tremila unità, che si vanno a sommare ai quattromila che sono usciti grazie alle misure degli corsi mesi.

Le novità che il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri presenterà sono quelle legate al disegno di legge sul processo civile e un decreto sulle carceri: in particolare ci si occuperà dei casi dei tossicodipendenti e degli extracomunitari, con misure che andranno a facilitare l'accesso alle comunità e l'espulsione al termine del periodo da scontare.

Per i primi si eliminerà la recidiva sui fatti poco rilevanti e si cercherà di creare le condizioni per un più facile reinserimento nel tessuto sociale; sui secondi si sta studiando la possibilità di far scontare le pene direttamente nei paesi d'origine. L'impatto sarà consistente in termini di minori entrate e cure più facilmente accessibili.

Altra novità è quella relativa all'inserimento del garante dei detenuti, figura presenti già in altri Paesi e istituita per la prima volta in Svezia più di 200 anni fa.

Ma è il dibattito su amnistia e indulto a tenere alta la tensione politica: ieri è giunto un nuovo monito da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale ha voluto sottolineare nuovamente come la questione non si possa per nessun motivo mettere da parte, per via delle condizioni disumane in cui si vive dentro le carceri sovraffollate e in condizioni fatiscenti.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta, secondo il quale non si può non prendere in seria considerazione lo spunto del capo dello Stato e auspicare che nei primi mesi del 2014 si possa iniziare a porre i primi rimedi alla questione.