L'Uruguay regolarizza la marijuana. Primo Paese sudamericano a farlo, regolamentaconsumo e produzione della pianta. Josè Mujica, presidentedell'Uruguay, apre ad una nuova iniziativa per contrastare il narcotraffico,da sempre molto agguerrito nel SudAmerica, portando in Senato un progetto di legge rivoluzionario.

La nuova legge che probabilmente saràapprovata proprio in questi giorni, consentirà ai cittadini di coltivare piantedi cannabis o di comprarne nelle farmacie fino a 40 grammi. La possibilitàdell'acquisto, o della coltivazione in proprio sarà concesso, naturalmente,previo inserimento in appositi registri gestiti dal governo stesso.

Ad essere abilitati alla vendita sarannoanche associazioni private o club (clubes de marihuana) che potrannoraccogliere da un minimo di 15 membri ad un massimo di 45, coltivando egestendo non più di 99 piante.

L'iniziativa che ha già ricevutol'approvazione da parte della Camera dei Deputati nel mese di luglio, cerca atutti gli effetti di annullare il traffico illegale degli stupefacentistrappandone il mercato ai narcotrafficanti. La commissione di governo (Junta Nacional de Drogas) ha, alriguardo, previsto la disponibilità di cinque varietà di cannabis vendibili adun dollaro l'una. Se da una parte questo appare essere lo stesso prezzo delmercato illegale, i vantaggi risultano evidenti dal momento che ad essere immessonel mercato sarà un prodotto controllato, privo di qualsiasi tipo di impurità.Uno dei curatori del progetto di legge, il deputato Julio Bango ha affermato infatti che "è una amplificazione dei diritti, una nuovastrategia (…) che prova a generare nuovi strumenti con il fine di ottenere unasocietà più sicura".

Questo considerato anche che in Uruguay un terzo dellapopolazione carceraria sconta pene per reati di spaccio e detenzione distupefacenti.

Secondo le agenzie di indagineuruguayane come la Equipos Consultores,l'appoggio pubblico all'iniziativa del presidente Mujica è cresciuto al 27%, afronte però di un 58% della popolazione che si dichiaracontraria.

Tra gli oppositori figurano le gildeprofessionali dei chimici e dei farmacisti. Entrambi paventando che la misuraspalancherà le porte al consumo di droghe più pesanti. Dai banchidell'opposizione la voce più avversa è stata quella del senatore Alfredo Solari(Partido Colorado) che ha definito"disastroso" ridurre lo Stato a mero competitore dei narcotrafficanti.