Il rischio autoritarismo per il Movimento dei forconi inizia a prendere sempre più corpo: un movimento che per definizione degli stessi fondatori Calvani e Ferro doveva essere apolitico e apartitico sta infatti assumendo contorni sempre più particolari. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi un rafforzamento dei controlli nei presidi per evitare l’infiltrazione di frange politiche estreme, gli stessi promotori si sono lasciati andare a dichiarazioni e comportamenti dal retrogusto autoritario, con antisemitismo latente e minacce di morte palesi.



Movimento dei Forconi 2013: il presidente delle comunità ebraiche risponde alle dichiarazioni antisemite di Zunino

Andrea Zunino, uno dei leader del Movimento dei forconi, ha dichiarato nei giorni scorsi che ‘l’Italia è una nazione schiava di ricchi ebrei’, con ciò lasciandosi andare ad un’affermazione quanto meno discutibile dal punto di vista discriminatorio e dalle forti tinte antisemite. A rispondergli quest’oggi il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Guttegna, estremamente duro nello stigmatizzare l’accaduto: 'Dichiarazioni alimentate dai più violenti e biechi stereotipi che offendono la coscienza democratica e la memoria di chi morì a causa dell'ideologia nazista'.



‘Zunino offende non soltanto la memoria di milioni di individui che, in nome dell'ideologia nazista, trovarono la morte tra le più atroci sofferenze - ha proseguito - ma soprattutto l'intelligenza e la coscienza democratica di quella popolazione italiana le cui istanze si propone di rappresentare’. Difficile dar torto alla replica di Guttegna, quel che è certo è che in questo modo si rischia di svilire il significato della protesta, nata da un malcontento sociale più che giustificabile ma non per questo autorizzato a sfociare in fenomeni razzisti, antisemiti o peggio ancora autoritari.



La via autoritaria intrapresa dal movimento non è sfuggita alle alte sfere della Politica, con il premier Enrico Letta a parlare di ‘attacco alla rappresentanza’.

Movimento dei Forconi 2013: minacce di morte al leader Cna Cinzia Franchini

Un moto di protesta che nasce dal malcontento dovrebbe prevedere un’adesione spontanea e non autorizzare gli aderenti a minacciare di morte chi sceglie di non prendervi parte: e invece nella giornata di ieri è stata resa nota una lettera minatoria, a firma ‘Viva la mafia, via i forconi’, contenente espresse minacce di morte ed indirizzata a Cinzia Franchini, leader della Cna Fita, l’associazione che rappresenta il 30% degli autotrasportatori italiani ‘macchiatasi’ di aver preso le distanze dalla protesta.



Ancora una volta più che un rischio, quella autoritario in questo contesto appare quasi come un punto raggiunto; la stessa Franchini ha auspicato che presto Mariano Ferro prenda posizione sull’accaduto.

Movimento dei Forconi 2013, la marcia su Roma e il monito della Cgil

Adesso la data è ufficiale: a partire da mercoledì 18 dicembre il movimento intraprenderà la marcia su Roma (alcuni dicono già da lunedì 16), anche se, come evidenziato dallo stesso Mariano Ferro, non si tratterà di una marcia quanto di un ‘presidio fisso’.



Nella stessa giornata di ieri il leader della Cgil Susanna Camusso ha annunciato numerosi tentativi di ostacolare l’esercizio dell’attività sindacale con irruzioni nelle sedi e nelle Camere del Lavoro: poco dopo è stato diffuso un comunicato ufficiale dalla stessa Cgil che ha invitato i manifestanti a ‘non sottovalutare le tentazioni autoritarie che aleggiano nelle piazze’.



L’auspicio, aggiungiamo noi, è che questo avvertimento venga rammentato anche in occasione dell’ormai prossima marcia su Roma; le derive autoritarie e antisemite che sta assumendo il movimento rischiano infatti di compromettere quanto di buono fatto e di confondere, cosa ancora più grave, le idee dell’opinione pubblica. Stando ad un sondaggio di Agorà, la trasmissione di Rai Tre, il 79% degli interpellati non ha ancora ben chiari i motivi dello sciopero indetto dal Movimento dei forconi lo scorso lunedì, ecco che proseguire in questo solco non farà altro che peggiorare la situazione confondendo le acque.



Dichiarazioni come quelle di Zunino o minacce come quelle al leader Cna non fanno dunque che sortire l’effetto contrario; prossimamente il movimento si mobiliterà per abbandonare i presidi sparsi lungo il territorio e concentrare gran parte dei propri sforzi su Roma, nella speranza che non si debba ripetere quanto già accaduto a Torino, dove la Procura ha dovuto aprire un’inchiesta per devastazione e saccheggio.