In caso di vittoria alle primarie del Partito Democratico, la prima cosa che farà Matteo Renzi sarà la riunione con i parlamentari la sera del 9 dicembre, in vista del voto di fiducia al governo Letta del mercoledì successivo.

Lo ha dichiarato a Piazza Pulita, condotto da Corrado Formigli ogni lunedì sera su La7. "Se vinco io metto due passi indietro rispetto al governo, siccome il governo ha i numeri, andiamo con Letta fino al 2015" ha detto Renzi in collegamento da Firenze.



Cosa c'è da fare lo dice subito: "Riforma della politica, risparmiando un miliardo, stanziando mezzo milione sulla difesa del suolo e mezzo milione sul sociale", poi un "piano per l'occupazione, e togliere la formazione professionale dalle mani di politici compiacenti, sindacati e categorie, a partire da Confindustria".





Il primo a sollevare i dubbi sulle sue proposte è Antonio Padellaro, secondo cui la promessa di tagliare i costi della politica incontrerà delle resistenze, e comporta delle responsabilità di fronte al paese. "Il Pd ha la maggioranza, va fatto ora o mai più", replica il sindaco

"Se dovessi parlare delle mie esigenze - chiarisce il leader a Giannini di Repubblica - aspetterei il loro fallimento e poi giocherei le mie carte. Vedo una situazione in cui il PD rischia di rimanere in mezzo tra Berlusconi e Grillo" in occasione delle elezioni Europee del 25 maggio."Sono venti anni che il PD si fa dettare l'agenda da Berlusconi". Alfano? Il lodo porta il suo nome, e le carceri sono piene: "Vorrei che ripartissimo dai valori: scuola, asili nido, investimento in ricerca.

L'Italia può diventare leader in Europa fra 10 anni. Se il PD non farà queste cose io perdo la faccia. Se dovevo badare alla mia vicenda personale stavo lontano da Roma. Questa è l'occasione buona, sennò ci portano via".

Rispondendo alle dichiarazioni di D'Alema sostiene che "il PD non è un trampolino, ma una comunità di donne e uomini.

D'Alema per la prima volta ha perso la conta interna, non era abituato. Di solito vinceva la conta interna e poi perdeva le elezioni".

Alla richiesta di Giannini di spiegare il suo Job Act, Renzi risponde: "Ci sono 2164 norme di lavoro in Italia. Gli investimenti stranieri sono dimezzati. Per creare lavoro non basta allargare la formazione, ridurre regole, investire sulle condizioni strutturali.

Occorre semplificare, arrivare alle persone che perdono il lavoro". E' lo Stato a dover pagare un'indennità per due anni, e questo modello, secondo il candidato alle primarie, funziona in tante parti del mondo, ma non si può fare per il troppo potere ai sindacati e la burocrazia.

Sulla patrimoniale ammette: "Non sono convinto. Sono favorevole purché lo Stato funzioni e le tasse le paghino tutti. Sulle pensioni è stato giusto intervenire, dovevamo allineare l'età pensionabile ai paesi Europei. Sugli esodati hanno sbagliato".

Promette di mettere on-line le spese della pubblica amministrazione, in modo che la Spending Review sia fatta dai cittadini. "In Europa dobbiamo dimostrare che l'Italia funziona.

C'è da fare il Servizio Civile Europeo, l'Erasmus ma l'Europa la vogliamo a Lampedusa, parlando di accoglienza e immigrazione".



Prima di abbandonare il confronto di La7 per la diretta di TikiTaka, Formigli chiede delucidazioni sulla legge elettorale. "Non la deve fare il governo - risponde il sindaco - la fanno i cittadini che voteranno l'8 dicembre. A non fare la legge elettorale la politica perde la faccia". Nomi per la segreteria? "Ancora si deve votare".