Ieri sera l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato, con voto segreto, il disegno di legge sull'editoria che prevede l'uso di fondi europei per stanziare dei contributi alle testate giornalistiche attive in Sicilia. 

Si tratta di un disegno di legge che ha riscosso un'approvazione trasversale, raccogliendo il plauso di tutte le formazioni politiche presenti all'interno del parlamento siciliano, ad eccezione, però, del Movimento 5 Stelle, che tramite le parole di Gianfranco Cancellieri, capo gruppo dei 5 Stelle all'Ars, ha fatto sapere che è "indecente che i soggetti con sentenza passata in giudicato possano accedere ai finanziamenti".

Secondo quanto indicato dal disegno di legge, le aziende editoriali potranno ricevere contributi in conto interesse e garanzie per gli investimenti. I fondi a disposizione sono circa 15 milioni, provenienti dalle risorse del programma comunitario Fesr 2014-2020.

Per poter accedere ai finanziamenti le aziende dovranno avere all'interno del loro organico solo giornalisti inquadrati secondo il contratto nazionale e dovranno dimostrare di essere in regola con i pagamenti degli stipendi dei dipendenti e degli oneri previdenziali e assistenziali di ciascun lavoratore assunto. Inoltre, una volta ricevuti i contributi, le aziende non potranno operare una riduzione di personale nei 24 mesi successivi all'erogazione della somma.

Tra gli altri criteri per l'assegnazione dei contributi vi è anche l'obbligo, per le testate on-line, di avere una redazione composta da un direttore responsabile e da almeno un giornalista, regolarmente iscritto all'albo, che sia dipendente a tempo pieno.

Verranno invece escluse dai finanziamenti le aziende i cui prodotti editoriali sono diffusi, prevalentemente o esclusivamente, in maniera congiunta ad altre aziende di carattere nazionale. Anche le testate riconducibili a partiti e movimenti politici, confessioni religiose, organizzazioni sindacali, professionali e di categoria, verranno escluse dal giro dei finanziamenti pubblici.