Il guardiasigilli Anna Maria Cancellieri nella sua "Relazione sull'amministrazione della Giustizia per l'anno 2013" fa il punto sul grave problema del sovraffollamento delle carceri e sulle lungaggini dei processi in Italia.

Dai dati da lei stessa riportati, infatti, i processi in corso al 30 giugno 2013 erano circa 9 milioni, di essi circa 5 milioni e mezzo civili e la restante parte penali. Cifre da capogiro che rendono l'Italia ai margini dei paesi industrializzati.

Nella stessa relazione, il ministro conferma il proprio sostegno a provvedimenti relativi all'amnistia o all'indulto consigliati dallo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che permetterebbero al sistema carcerario italiano di tornare in tempi rapidi dentro le regole dettate dall'Unione Europea.

Ricordiamo, infatti, che il governo dovrà risolvere il problema delle impossibili condizioni di vita nei penitenziari italiani entro il 28 maggio 2014. In caso contrario il nostro Paese dovrebbe pagare sanzioni salatissime che dovrebbero aggirarsi intorno ai 60-70 milioni di euro l'anno (anche se è difficile quantificare una stima precisa).

Anna Maria Cancellieri afferma, inoltre, che cominciano già a vedersi i primi risultati in seguito ai provvedimenti presi dal governo a fine 2013: i detenuti in carcere sono infatti diminuiti in circa un mese di 1500 unità, passando dalle 64.056 unità (come evidenziato dai dati del 4 dicembre 2013) alle 62.326 persone del 9 gennaio 2014 . Il sistema resta comunque ai limiti del collasso e la strada da percorrere è ancora molto lunga e complessa.