Carceri affollate, indulto e amnistia. Dopo la "marcia diCapodanno" per chiedere amnistia eindulto promossa dall'associazione radicale "Andrea Tamburi", è stato il cardinale Giuseppe Betori, ieri sera a Firenze, a porre di nuovo l'attenzioneal problema del sovraffollamento dellecarceri italiane già sanzionato dalla Cortedi Strasburgo.

L'arcivescovo di Firenze, durante la messa di ieri sera, haletto la lettera che alcuni detenuti gliavevano consegnato durante una delle sue visite al carcere fiorentino di Sollicciano. I carcerati - che invocanoprovvedimenti di clemenza come amnistia e indulto così come il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - hanno lamentato la lorodegradante situazione nell'istituto penitenziario, dove – secondo loro – non sembraesserci possibilità di rieducazione per una "rinascita" perché "siamo gliultimi degli ultimi e il carcere – hanno scritto i detenuti - funziona come unadiscarica, dove nascondere i problemi sociali".

"Possa la mia voce - ha detto il cardinale Betori secondoquanto riporta l'Ansa - far risuonare quelle parole con maggior forza nellacoscienza di quanti possono e debbono provvedere. Troppe promesse – ha ricordatol'arcivescovo di Firenze - sono purtroppo annegate nel nulla. Non questa volta,per favore!".

L'arcivescovo fiorentino, parlando della sua visita alcarcere di Sollicciano, ha raccontato nella cattedrale di Santa Maria del Fioredi aver visto con i suoi occhi "come il sovraffollamentodelle carceri – ha detto - renda crudeli e barbare le pene inflitte aidetenuti. Il carcere – ha proseguito il cardinale Giuseppe Betori nell'omelia -dovrebbe non annientare i detenuti nella loro umanità ma al contrario – ha sottolineato- redimere per un reinserimento positivo nella società".

Intanto ieri non è cominciato per niente bene il nuovo annoall'interno del carcere di Viterbo,dove è scoppiata una maxi rissa tradetenuti e in molti sono rimasti seriamente feriti. A denunciare il fatto ilsegretario del Sappe Donato Capece, secondoil quale la maxi rissa tra detenuti nel carcere di Viterbo è "la risultanzadella diffusa indifferenza dei vertici del Dipartimentodell'amministrazione penitenziaria alle criticità del carcere di Viterbo, notea tutti – ha sottolineato il segretario del Sindacato autonomo polizia penitenziaria - ma mai risolte".

A tornare ad invocare ieri indulto e amnistia sono stati dinuovo i Radicali italiani, che aRoma, guidati dal leader storico MarcoPannella, hanno trascorso il primo giorno dell'anno con i detenuti nellecarceri di Regina Coeli e Rebibbia,e anche il senatore Giorgio Santini ieriin visita, insieme a una delegazione di parlamentari del Pd, al carcere di Padova.