Ecco cosa riporta l'Ansa in merito alla vicenda delle intercettazioni del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: "Avrei potuto dichiarare il dissestoma non l'ho fatto, perché abbiamo senso della continuitàistituzionale e rispetto per i cittadini. Oggi possiamo dire che,alla fine del 2014, il bilancio del Comune di Napoli saràaddirittura in attivo". E ancora: "Il governo spreme iComuni come bancomat, poi il cittadino se la prende col sindaco.Napoli città autonoma: non daremo più i nostri soldi a Roma".

"Ilgoverno ci dice che dobbiamo mettere tasse come Imu e Tares, poi siprende le maggiori percentuali lasciando ai Comuni le briciole.

Ilcittadino, però, con chi se la prende? Col sindaco, visto come unesattore. Noi siamo schiacciati da uno Stato centralista eburocratico, che ha prodotto il debito pubblico di cui paghiamotuttora le conseguenze. Il Sud non deve più essere terra diconquista per affaristi del Nord e criminali locali". I soldi delletasse, nel progetto pensato dalla giunta comunale, restano a Napoli, "Non andranno più a Roma. Le imposte ce le teniamo qua, dandoimpulso all'autonomia delle aree locali a partire dai sindaci dellecittà metropolitane": queste parole di De Magistris danno ilsenso dei contenuti del conflitto del sindaco di Napoli conil suo ex assessore Realfonzo.

Saranno i giudici a stabilire come si sono svolti i fatti (Realfonzo ha consegnato alla procura il file dell'intercettazione) e se la faccenda abbia dei risvolti penali.

I cittadini di Napoli, d'altro canto, giudicheranno l'operato del loro sindaco. Napoli è una città che negli ultimi decenni è stata depredata,saccheggiata e violentata sotto lo sguardo di amministrazioni, per usare un eufemismo, poco vigili nel loro operare, e da una criminalità spesso collusa con la politica. Il Sindaco De Magistris ha determinato una svolta fondamentale nella storia della città.

Il tentativo in parte riuscito di recidere le radici del malaffare,cacciando dal comune gli emissari della vecchia politica gli hacreato numerosi nemici, gli stessi che vedono nella partecipazione deicittadini alla gestione della cosa pubblica  e nella tutela del bene comune una minaccia alla loroesistenza e un'offesa da lavare col sangue.

Oggi scopriamo che l'ex assessoreRealfonzo avrebbe registrato una conversazione con Sindaco DeMagistris poco prima di essere cacciato. I contenuti dellaconversazione verterebbero sul dissidio insorto fra i due in meritoall'opportunità o meno di proclamare il default del comune. Ilsindaco voleva risanare i bilanci evitando gli effetti normativi edanche psicologici di un default dell'economia della città, l'assessore eradeterminato invece a dichiarare il dissesto.

Perché Realfonzo abbia sentito lanecessità di registrare tale conversazione non è dato sapere. "L'hofatto a mia tutela" avrebbe detto Realfonzo, ma tutela da cosa? Laquestione a questo punto non è chi ha ragione o meno, ma giudicaredalla storia e dai fatti.

Al momento il comune di Napoli è in attesadella decisione della corte dei conti sul bilancio comunale che, sepositivo, darebbe all'amministrazione la possibilità di utilizzare160 milioni di euro per la manutenzione delle strade, i servizi,l'incremento della differenziata.

Per De Magistris parla la sua storia:Con l'inchiesta "Why not" l'ex magistrato investe personalità importanti della politica italiana come Mastella eProdi. Il 21 gennaio 2012 il GUP di Roma Barbara Callari rinvia agiudizio Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi. L'accusa fatta a DeMagistris e a Genchi suo collaboratore e "servitore dello Stato",alimentata dalla grande stampa e dai media berlusconiani, è quella diaver acquisito nel 2009 in modo illegittimo i tabulati telefonici dialcuni parlamentari.

Se le parole "corruzione" e "degrado" dellapolitica in questo paese ha un senso, difficile sospettare di DeMagistris.