Forza Italia e PD, rappresentati dai rispettivi leader: Silvio Berlusconi e Matteo Renzi hanno trovato l'accordo per modificare la nuova legge elettorale Italicum, ma ora tocca al Parlamento dare l'approvazione.

La minoranza del PD fa sapere che la sua posizione rimane critica, i piccoli partiti non esultano, il voto segreto alla Camera rimane un rischio. Per molti è necessario apportare delle modifiche tramite l'approvazione di qualche emendamento che ritocchi ancora le varie soglie di sbarammento, le liste bloccate per cui resta l'impossibilità di esprimere le preferenze, le candidature multiple e il salva-Lega che in realtà diventa salvaguardia dei piccoli partiti.

Vediamo tutti i dettagli noti al momento, non potendo fare a meno di rilevare che si tratta di una legge elettorale antidemocratica e ne spiegherò il perchè, insieme al fatto che l'accordo sull'Italicum è fatto con l'intento di mettere fuori il M5S.

Legge elettorale Italicum: i dettagli noti al 29 gennaio 2014

E' stata alzata la soglia del 35% per ottenere il premio di maggioranza al 37%, il che cambia davvero poco la situazione. La soglia di sbarramento per i partiti che si uniranno in coalizione scende dal 5% al 4,5%, anche questa modifica è irrilevante. Per quanto riguarda l'ennesima soglia di sbarramento per i partiti che volessero concorrere da soli (dunque senza aderire ad alcuna coalizione), si rimane all'8%, decisamente un livello troppo alto.

Come contropartita per accontentare il PD di Renzi, la nuova Forza Italia di Berlusconi ha ottenuto il ripristino della clausola Salva-Lega che però cambierà nome. Infatti sarà una specie di salvaguardia per tutti i partiti che hanno una presenza forte in determinati territori, per cui se uno o più di questi partiti raggiungeranno la soglia del 9% in almeno 3 regioni, avranno l'accesso in Parlamento.

Ma non finisce qui, perchè come antitesi alle liste bloccate (probabilmente costituite da 6 candidati) che non permettono l'espressione delle preferenze, viene inserita nella nuova legge elettorale la possibilità di presentazione di candidature multiple, ovvero detto in sintesi, un partito può decidere di candidare un suo rappresentante in più collegi.

Per come è stata strutturata la suddetta legge elettorale, si tratta di una specie di Porcellum modificato per la presenza di clausole di salvaguardia e per le mancate preferenze, inoltre si rischia di andare contro la sentenza della Consulta perchè il premio di maggioranza che permetterà ad un partito con il 25% (tanto per semplificazione) ma con un risultato di coalizione che raggiunge il 37%, di andare governare con il 55% calcolando il premio di maggioranza e accaparrandosi grazie alla soglia di sbarramento del 4,5%, quasi o tutti i seggi, ignorando così il voto e dunque il volere di circa 7-8 milioni di elettori che avevano espresso il loro consenso ad altri piccoli partiti che invece non saranno rappresentati in Parlamento.

Italicum antidemocratico e forse anche anticostituzionale, ma soprattutto anti Movimento 5 Stelle, il partito di Grillo non coalizzandosi anche in caso di ballottaggio non arriverà mai (salvo miracoli) a un dato tale da potervi accedere.