E' guerra aperta tra il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, e la minoranza all'interno del suo stesso partito. Motivo del contendere la legge elettorale, la cosiddetta Italicum: in particolare, la questione riguardante le preferenze della nuova legge che dovrà essere votata in Parlamento.

L'accordo raggiunto da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, nell'incontro del 18 gennaio scorso nella sede del Partito Democratico al Largo del Nazareno a Roma, continua a ad essere un boccone indigesto.

Ma non è solo la questione, aperta, delle preferenze a tenere banco ma anche quella della soglia di sbarramento al 5% per i partiti che si coalizzano e dell'8% per le forze politiche che decidono di concorrere alle elezioni in autonomia.

Una soglia che terrebbe fuori molte delle attuali forze che sono all'interno del Parlamento come il Nuovo Centro Destra, la Lega Nord, Scelta Civica e le forze di sinistra come Sinistra Ecologia e Libertà: su questo punto, però, il segretario del Partito Democratico ha aperto un piccolo spiraglio per la discussione.

Resta, quindi, fondamentale risolvere il problema delle preferenze, con il Premier Enrico Letta che aveva aperto alla possibilità di una modifica mentre sembra che Matteo Renzi non abbia nessuna intenzione di cambiare l'accordo già siglato e votato anche dalla direzione del Partito Democratico.

Una situazione spinosa che rischia di bloccare il voto sulla nuova legge elettorale, visto che saranno moltissimi gli emendamenti che verranno presentati dalle forze che si oppongono all'Italicum.