Il tormentone Ruby, lo pseudonimo con cui è meglio conosciuta Karima El Mahroug, la ragazza marocchina che avrebbe avuto rapporti con l’ex premier Silvio Berlusconi, sembra non avere fine.



La notizia del giorno arriva proprio dal Marocco, dove il Ministro della Funzione Pubblica, Mohamed Mobdii, ha sostenuto in un’intervista al giornale Al Akhbar che la ragazza fosse già maggiorenne all’epoca delle frequentazioni con il Cavaliere, che risalirebbero al mese di febbraio 2010.



Il Ministro sostiene di avere sottoscritto personalmente l’atto di nascita di Ruby, precisando di avere ricevuto una richiesta di invio dei presunti documenti in una valigia diplomatica da parte del Consolato marocchino a Milano, al fine di prevenire possibili falsificazioni.





Lo scrupoloso Mobdii avrebbe inoltre conservato con estrema attenzione il prezioso file contenente l'atto di nascita della ragazza, nel timore "che venisse rubato o falsificato". Da chi e per quale ragione non è stato specificato.



La notizia sembra comunque destinata a fare scalpore e a inasprire ancora di più le tensioni in seno all’opinione pubblica italiana, divisa da sempre tra innocentisti e colpevolisti.



E ora cosa succederà? C'è da scommettere che i legali del leader di Forza Italia utilizzeranno l'asso nella manica nel processo di appello avverso la sentenza di primo grado, con cui il Tribunale di Milano aveva condannato l'ex premier a sette anni di reclusione.



Nessun commento per ora da parte del Cavaliere, mentre si registra una decisa presa di posizione da parte della Procura di Milano: "Non c'è nessun dubbio sul fatto che Ruby fosse minorenne nel febbraio 2010".

Secondo la Procura, infatti, Karima El Mahroug è nata il 1° novembre 1992, e pertanto, all'epoca dei fatti contestati (febbraio 2010) aveva ancora 17 anni.



La patata bollente passa quindi alla Corte d'Appello.



In attesa dei prossimi sviluppi della vicenda, resta da chiedersi per quale motivo il Ministro Mohamed Mobdii sia uscito allo scoperto solamente ora, a distanza di diversi mesi dalla conclusione del processo di primo grado.