Non aveva tutti i torti il Presidente Berlusconi quando diceva che tante Leggi le facevano i Giudici. La manovra economica del 2010, approvata dal governo Berlusconi nel mese di Luglio di quell'anno, prevedeva una razionalizzazione dei costi della pubblica amministrazione. Tagliava gli stipendi, quelli più corposi, pur con limitazioni temporali. Tutto ciò, per tener conto alle esigenze di allora per il raggiungimento degli obiettivi concordati con la Comunità Europea. Queste in sintesi le parole dell'art.9, di quella legge, la n.122.

Ma, nell'ottobre 2012, la Suprema Corte dichiarò incostituzionale quella normativa, anche se la riduzione dei super-stipendi andava dal 5 al 10% e per un periodo di tempo limitato: dal gennaio 2011 al 31 dicembre 2013.

Apriti cielo. Proprio un magistrato ha presentato ricorso ottenendo il riconoscimento e il diritto a percepire l'intera retribuzione.

Infatti, il Tar dell'Emilia Romagna nella sede distaccata di Parma, poco prima di Natale ha depositato la sentenza condannando l'Amministrazione dello Stato a corrispondere le somme trattenute maggiorate degli interessi legali. A questo punto saranno in tanti a ricorrere e vedersi restituire i soldi trattenuti indebitamente come ha previsto il tribunale del Tar. Tutto questo capita in Italia, la nostra Italia che deve essere risanata e che l'attuale governo con il Presidente del Consiglio Enrico Letta sta tentando di porvi il rimedio.

Ma si sarà accorto che tagliare gli stipendi alle "caste" è cosa assai difficile.

Hanno provato anche con i politici: da una parte hanno tolto e loro immediatamente sono ricorsi ad escamotage per riprendersi quello che era stato loro tolto.  Solo con i deboli lo Stato è forte e qui non ci piove.