La nuova legge elettorale denominata "Italicum" non sposta gli equilibri, o almeno questo si desume da quanto rilevato da Euromedia nell'ultimo sondaggio politico, curato appunto dall'istituto di ricerca di Alessandra Ghisleri. Le intenzioni di voto degli italiani rimangono pressoché invariate, e secondo Euromedia nessuna delle due maggiori coalizioni raggiungerebbe il fatidico 35% previsto dalla nuova legge elettorale per assicurarsi il premio che consente di avere la maggioranza dei seggi in parlamento.

I dati dopo l'accordo sulla legge elettorale

Forza Italia 22% (+0,4%); Nuovo Centrodestra 3,8% (-0,1%); Lega Nord 4,4% (-0,1%); Fratelli d'Italia 2,3% (-0,2%); Movimento per Alleanza Nazionale 1,5%.

Partito Democratico 29,1% (-0,4%); Sinistra Ecologia Libertà 3,4%; Altri Centrosinistra 0,9% (-0,1%).

Movimento 5 Stelle 21,8% (+0,4%); Scelta Civica 1,5% (-0,3%); Unione di Centro 2,5%.

La coalizione di centrodestra rimane in leggero vantaggio, totalizzando il 34% e trascinata da Forza Italia che continua a salire nelle intenzioni di voto degli italiani. Il Partito Democratico stimato in leggero calo anche se riesce comunque a mantenere la sua coalizione a breve distanza dal centrodestra, totalizza il 33,4%. Per le altre forze politiche notiamo il Movimento 5 Stelle che torna a crescere, mentre per i partiti di centro rimangono ancora deludenti risultati. Infatti per Udc e Scelta Civica si prefigura l'ipotesi di rimanere al di sotto di quella soglia di sbarramento del 5% prevista dalla nuova legge elettorale.

 

Sicuramente gli elettori devono ancora ben riflettere sui risvolti che può avere la nuova legge elettorale, così come devono ancora metabolizzare (e digerire, per alcuni) i metodi usati dai leader di Forza Italia e del Partito Democratico che hanno portato al raggiungimento dell'accordo. La legge poi deve ancora iniziare la sua discussione in aula, quindi le reazioni sono ancora in continuo divenire.

Sembra però che a trarre vantaggio da tutto quanto sta avvenendo, sia ancora Berlusconi, mentre Matteo Renzi è apparso troppo arrendevole alle richieste del Cavaliere, e in più l'incontro tra i due ha causato non pochi malumori interni al Pd, con i tesserati che accusano il nuovo segretario di aver di fatto riabilitato la figura politica di Silvio Berlusconi.