Dopo le dimissioni da Viceministro all'economia e finanze di Fassina, un'altra defezione sembra ostacolare il lavoro di Matteo Renzi. E' notizia di oggi delle dimissioni di Gianni Cuperlo dalla presidenza PD, motivate nella recente Direzione Nazionale PD, dove il Segretario Renzi ha illustrato la proposta discussa con Berlusconi della riforma elettorale. Le ragioni principali dell'abbandono dell'incarico, secondo Cuperlo, muovono da un atteggiamento poco recettivo della critica costruttiva all'interno del partito, dalle posizioni a volte autoritarie del neo Segretario.

Queste defezioni illustri stanno generando tutta una serie di polemiche che accusano Renzi di non essere sufficientemente democratico, specie verso la minoranza del partito.

E' chiaro che Renzi avanza come un treno, con posizioni anche non necessariamente di "sinistra", e la domanda che ci si pone è: come interpretare queste prese di posizione. Si discute ancora oggi circa l'accordo preso con Silvio Berlusconi, che a parere di molti è un arma a doppio taglio. Sicuramente, l'amore scoppiato fra i due fa discutere, se solo 3 mesi fa, seppur retti dalle larghe intese, PD e PDL si scontravano su ogni argomento.

Un uomo Renzi tutto da capire quindi, e che lascia diversi interrogativi sulle reali ambizioni alle quali il  Sindaco fiorentino mira, che per il momento non ci è dato di capire.

L'atteggiamento "o con me o senza di me", che è evidente nelle posizioni di Renzi, potrebbe essere un sintomo di una vera e propria rivoluzione nel modo di fare politca, domostrando davvero di voler a tutti costi raggiungere gli obiettivi prefissi con coerenza e passione, con i rischi che ciò comporta, oppure, potrebbe essere la reale deriva della politica, dimostrandosi ancora una volta, il terreno più fertile dell'arrivismo.

A ciascuno la sua idea.