Non si è ancora insediato, ma il numero dei temi da dover affrontare con decisione e fermezza aumenta in modo vertiginoso di giorno in giorno: il nuovo governo che vedrà Renzi quale leader sarà di fatto chiamato ad affrontare sin da subito una serie di problematiche piuttosto rilevanti, a cominciare dalla situazione carceri e dai due provvedimenti rappresentati da Amnistia e Indulto.



Nella giornata di ieri Renzi ha stoppato l’iter dello svuotacarceri per  dar corso alle consultazioni: il tempo non è tuttavia un buon alleato, considerato che il Senato ha a disposizione ancora tre giorni prima che il decreto decada.

Anche i quattro ddl su Amnistia e Indulto non sono più all’ordine del giorno della Commissione Giustizia del Senato, che riprenderà i lavori la prossima settimana.



Mentre l’iter parlamentare di svuotacarceri, Amnistia e Indulto conosce sensibili rallentamenti, la situazione nei penitenziari va letteralmente degenerando; dall’inizio del 2014 e sino alla prima settimana di febbraio, stando a quanto riportato da Radio Carcere, si contano già 5 suicidi, che in aggiunta alla morte di altri 10 detenuti per cause differenti fa si che il totale salga a 15 decessi nel solo 2014. Anche il tasso di sovraffollamento delle carceri continua a destare serie preoccupazioni; l’ultimo caso in ordine tempo è quello accertato nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania, dove a fronte di 155 posti letto sono rinchiusi 550 detenuti.



Amnistia e Indulto 2014: la situazione nelle carceri degenera, suicidi in aumento e sovraffollamento oltre il 300%

L’ultimo caso di suicidio accertato è quello che ha visto protagonista il 37enne Salvatore Manno, impiccatosi nel carcere di Vibo Valentia. Come già accennato, con questo il numero di suicidi complessivi dall’inizio del 2014 sale a 5, con il totale di decessi a salire invece a quota 15.



Al di là dei suicidi si assiste anche ad altri tipi di clamorose proteste, come quella andato in scena nella prima decade di febbraio all’interno della casa circondariale di Marassi a Genova, dove un detenuto si è cucito la bocca col fil di ferro per protestare contro il tasso di sovraffollamento del luogo (oltre 800 detenuti vengono ammassati in 435 posti letto). Simili fatti di cronaca certificano l’estrema necessità ed urgenza di dar corso ad una riforma del comparto giustizia con annessa possibilità di concedere Amnistia e Indulto, ma non è tutto.



Nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania sono infatti rinchiusi oltre 500 detenuti con soli 155 posti letto accertati; già l’associazione Antigone nel 2012 aveva certificato, all’interno della struttura, un tasso di sovraffollamento del 340%, e da allora nulla è cambiato. La Corte di Strasburgo fissa a quota 3 metri quadrati lo spazio minimo vitale da dover concedere ad un detenuto per non incappare in una violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, e a conti fatti ogni individuo nella struttura catanese ne ha a disposizione solo 2.



Ad inizio anno, intervenuto presso l’Assemblea Nazionale del Pd, Matteo Renzi ha sottolineato i sette punti cui si dovrà far fronte in quanto a riforme nel 2014, ma fra questi non ha inserito la questione giustizia nè tanto meno ha fatto cenno ad Amnistia e Indulto, dato lo storico no che l’ex sindaco di Firenze oppone da sempre ai due provvedimenti.



La nazione italiana ha davvero poco tempo a disposizione, dato che a maggio l’Europa verificherà quanto fatto dalle nostre istituzioni per risolvere il problema del sovraffollamento dei penitenziari; con lo svuotacarceri a rischio decadenza ed Amnistia e Indulto fermi ad un palo, l’impressione è che l’Italia abbia bisogno di una sorta di miracolo per evitare di incappare in ulteriori sanzioni internazionali.