Nel suo discorso di insediamento, il neo Premier Matteo Renzi si è espresso circa le più rilevanti criticità del paese, evidenziando su quali punti concentrerà i propri interventi: lo slogan ‘una riforma al mese’ è stato messo in risalto da media, agenzie stampa e quotidiani d’informazione, segno di come la voglia di cambiamento sia talmente elevata da voler dar credito ad un proposito da potersi definire utopico più che ottimistico.



Nel corso dello stesso discorso, Renzi non ha però minimamente toccato la questione emergenza carceri con annesse Amnistia e Indulto, segno di come non consideri prioritari questo tipo di interventi; prima del suo insediamento qualcosa a riguardo si era mossa, con l’ex Ministro della giustizia Cancellieri ad essersi detta favorevole e con una larga parte delle forze politiche d’accordo sul ratificare Amnistia e Indulto in questo 2014.





L’insediamento di Renzi, da sempre contrario ai due provvedimenti di clemenza generale, ha però contribuito a cambiare completamente le carte in tavola, e adesso gli scenari paiono molto più che incerti. Nel frattempo l’opinione pubblica continua a schierarsi dalla parte di Amnistia e Indulto 2014, con la bacheca facebook del neo ministro Orlando letteralmente invasa da post di sostegno e incitamento ai due provvedimenti.

Amnistia e Indulto 2014: Renzi non li considera prioritari, famiglie dei detenuti chiedono clemenza



L’atteggiamento di Renzi pare decisamente indigesto (per usare un eufemismo) alla gran parte della cittadinanza, considerati in particolare i numerosi appelli di clemenza veicolati da familiari dei detenuti e opinione pubblica nei riguardi del ministro Orlando: ‘Si ad Amnistia e Indulto’, ‘Spinga per Amnistia e Indulto’, ‘Amnistia e Indulto subito’, segni indelebili di una piaga sociale fortemente sentita dalla popolazione.



 A complicare il quadro il fatto che in assenza di adeguati correttivi l’emergenza carceri rischia di peggiorare ancora: scorrendo i dati diffusi dall’associazione Antigone nel corso del 2012 e confrontandoli con quelli odierni, si può facilmente intuire come il tasso di sovraffollamento vada progressivamente aumentando, con le vicende costituite dalle case circondariali di Marassi e Piazza Lanza a costituire solo la punta di un iceberg.



L’emergenza carceri è caduta sotto gli occhi di tutti solo in seguito al richiamo compiuto dall’UE (che a maggio giudicherà i progressi registrati a riguardo dall'Italia), ma in realtà il problema del sovraffollamento delle carceri era solo sommesso, in attesa di esplodere. Tra le ultime novità possiamo citare le dichiarazioni del presidente della Camera Boldrini, per il quale ‘quello costituito da Amnistia e Indulto 2014 è un tema centrale da affrontare al più presto’, ma al di là di dichiarazioni di facciata nulla si muove concretamente.



Gli stessi detenuti negli ultimi mesi hanno manifestato il proprio disagio attraverso gesti più o meno eclatanti (su tutti quello del recluso che a Genova si è cucito la bocca col fil di ferro), con numerosi casi di lesione dei propri diritti - stando alle convenzioni internazionali i detenuti devono avere a disposizione almeno 3 metri quadrati di spazio nella propria cella, e in molti penitenziari italiani si è vicini a quota 2 - accertati e sotto gli occhi di tutti. Amnistia e Indulto 2014 paiono in definitiva le uniche vie da poter seguire, Renzi sarà dello stesso avviso?