Amnistia e indulto 2014: dopo il via libera della Camera al decreto svuotacarceri.

Settimana intensa e burrascosa - tra scontri e polemiche che non accennano a placarsi e che promettono di continuare - quella in corso tra Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama.

Mentre alla Camera veniva approvato il piano carceri per la tutela dei diritti dei detenuti e contro il sovraffollamento negli istituti di pena, oggi 6 febbraio in commissione Giustizia del Senato è proseguito l'esame congiunto dei quattro ddl per la concessione di indulto e amnistia presentati dai senatori Manconi e Compagna, Barami e Buemi più altri; relatori Falanga (Forza Italia) e Ginetti (Partito democratico).

Nella discussione generale sui ddl per amnistia e indulto sono intervenuti oggi 6 febbraio i senatori Alberto Airola (Movimento 5 stelle), Enrico Buemi (Aut/Svp, Uv, Patt, Upt/ Psi- Maie), Lucio Barani (Gal).

Dopo alcune osservazioni del presidente della commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma si è aperto un ulteriore dibattito durante il quale sono intervenuti il senatore Giuseppe Luigi Salvatore Cucca e la senatrice Rosaria Capacchione entrambi del Partito democratico di Matteo Renzi che è fortemente contrario a indulto e amnistia ma deve fare ancora convinti molti parlamentari del suo partito che la pensano diversamente.

Intanto, venerdì 7 febbraio ed eventualmente di sabato 8 febbraio, dopo l'approvazione di oggi del disegno di legge di conversione del decreto legge del Governo Letta sulle carceri, si svolgerà nell'Aula di Montecitorio l'esame della relazione della commissione Giustizia sul messaggio alle Camere inviato l'8 ottobre scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano relativo all'emergenza carceri e all'appello, ripetuto ieri al Parlamento Europeo, per l'approvazione di amnistia e indulto "altrimenti l'Italia sarà condannata pagare presto centinaia e centinaia di milioni di euro", ha sottolineato Napolitano aggiungendo che i provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva vanno approvati "innanzitutto per ragioni etiche".