I dati resi noti di recente dalla "Fondazione Leone Moressa" e confemati dal Ministero di Giustizia circa le drammatiche condizioni di vita nelle carceri italiane sono tutt'altro che positivi: nei penitenziari del nostro paese circa tredicimila detenuti sono in eccesso, in alcuni casi sono addirittura il doppio dell'effettiva capienza della struttura.

Dati certo poco confortanti se consideriamo che la Corte di Giustizia Europea ha intimato all'Italia di porre fine a questa drammatica situazione, presente solo nel nostro Stato, tassativamente entro il maggio del 2014: diversamente dovremo pagare pesantissime sanzioni che farebbero male ad un bilancio già fortemente negativo.

Le carceri italiane sono al momento 205: di esse ben 156, ovvero il 76% del totale, vivono in una situazione di assoluto degrado e in condizioni di sovraffollamento. Per fare un esempio concreto, lampante è il caso di Modena con ben 556 detenuti su 221 posti effettivi. Non va certo meglio al penitenziario femminile di Pozzuoli con 209 donne che vi vivono su 89 posti disponibili.

Nel complesso i detenuti in eccesso sono il 28,8% del totale e sono soprattutto le regioni del Nord a soffrire di questo problema. Al Sud invece è soprattutto la Puglia a dover affrontare il problema.

Resterà ora da capire se la legge approvata in settimana dal Senato e denominata "Svuotacarceri" riuscirà a trovare una soluzione anche solo parziale a questo dramma: le stime parlano di una diminuzione drastica del numero dei detenuti ma non tutti gli organi politici e di giustizia sembrano d'accordo. Sono soprattutto i Radicali, appoggiati da una larga parte del Pd e da alcuni membri di Forza Italia, a credere che l'unica soluzione veloce e sicura sia il ricorso all'amnistia e all'indulto.