Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps indagatoper le cartelle cliniche gonfiate e i rimborsi milionari, travolto dalloscandalo delle 25 poltrone, questa mattina ha consegnato le sue dimissioni nellemani del Ministro del Lavoro Enrico Giovannini.

Saranno state le parole di ieri del Presidente del ConsiglioEnrico Letta che annunciavano la presentazione di un disegno di leggeda sottoporre alle Camere con procedura d'urgenza per eliminare quelbuco normativo che sinora ha consentito l'assunzione di più incarichi divertice all'interno della Pubblica Amministrazione, con evidenti posizioni inconflitto di interesse; sarà stato il malcontento politico e popolaredilagante; sarà stato un atto finale di sensibilità in una situazione chesembrava davvero troppo italiana per essere accettata: alla fine, Mastrapasquafa marcia indietro e lascia il posto.

L'annuncio è stato dato poche ore fa direttamente dalMinistero, sottolineando in una nota i dovuti ringraziamenti per il lavorosvolto "per il rinnovamento dell'Inps e il complesso processo diriorganizzazione dell'Ente derivante dall'incorporazione dell'Inpdap edell'Enpals".

Ora il percorso prosegue. Da una parte le indaginigiudiziarie che dovranno far luce sull'ipotesi di reato di truffa aggravata peri rimborsi sulle cartelle gonfiate dell'Ospedale isrealitico di Roma, di cuiMastrapasqua è il direttore generale, nonché per le compensazioni di crediti dell'ospedalecon i debiti previdenziali verso l'Inpdap (poi confluito nell'Inps).

Dall'altra parte, il Governo andrà avanti nel processo di riassestamentodelle governance di Inps e Inail e promuovendo un interventolegislativo che possa rimediare alle distorsioni evidenti nelle posizioni dipotere, rendendo, secondo la nota diramata, incompatibili per legge gliincarichi di vertice degli enti pubblici per limitare i conflitti di interesse.

Evidentemente, il caso Mastrapasqua, seppur eclatante perdimensioni e portata (presidente dell'Inps dal 2008, vicepresidente diEquitalia, presidente di Idea Fimit, dirigente dell'Ospedale israelitico,membro di sei collegi sindacali, ricoprendo negli anni fino a 25 incarichi divertice), non è certamente l'unico in Italia, dove il collezionismo di poltroneè ben più che un hobby.