Oggi i cittadini svizzeri sono chiamati a votare il referendum che propone l'introduzione di un tetto massimo per l'immigrazione con contingenti annuali anche per quanto riguarda i frontalieri. Iniziativa popolare promossa dal partito populista 'Unione democratica di centro' (Udc), già noto per le sue manifestazioni contro l'immigrazione, tramite una campagna molto aggressiva con un manifesto deciso: un grande albero nero che opprime con le sue radici la Svizzera.

La proposta

La richiesta del partito è che l'immigrazione sia considerata possibile quando serva gli interessi economici della Svizzera, dando precedenza ai cittadini svizzeri per i posti di lavoro.

Inoltre chiede di stabilire dei criteri per l'attribuzione di permessi di dimora concessi a seguito di un'offerta di lavoro da parte di un datore in Svizzera. Tutto ciò assicurandosi che non ci sia modo di aggirare le regole.

Le possibili conseguenze

Il successo di tale referendum porterebbe diverse conseguenze sia per molti italiani, quasi 600 mila, che vivono e lavorano in Svizzera, che nei rapporti tra Confederazione Elvetica ed Unione Europea portando necessariamente alla rinegoziazione degli stessi. In Svizzera, tra il 1951 e il 1970, nel dopoguerra, ci fu una grande richiesta di manodopera che vide l'immigrazione di 2,68 milioni di stranieri. Il boom economico fu poi seguito dalla recessione, tra il 1974 e il 1976, che pose fine a questo periodo di immigrazione.

Con l'entrata in vigore dell'accordo sulla libera circolazione delle persone, firmato nel 2002, la popolazione straniera è tornata ad aumentare. All'inizio del 2013 il 23,26% della popolazione era composta da stranieri.

Molte le colpe attribuite agli immigrati come treni affollati, aumento del traffico, rincari degli affitti ma soprattutto la disponibilità ad accettare lavoro a stipendi più bassi, mettendo in difficoltà gli elvetici.

Nella storia più volte la Svizzera ha manifestato iniziative di questo genere. Nell'agosto del 2011, l'Udc lanciò questa iniziativa ma fu respinta dal parlamento svizzero e dagli industriali del governo preoccupati di perdere vantaggi della collaborazione con l'Ue in quanto i vari accordi contribuiscono al benessere del paese.

Ultimi dati aggiornati

Stando alle prime stime trasmesse dalla televisione Svizzera, a cura dell' istituto 'Gdf.Bern', il risultato è ora di parità con un margine di errore del 3%. In linea di massima il Ticino e i Cantoni di lingua tedesca sono nella maggior parte a favore dell'iniziativa. Il quesito, per passare, dovrà raggiungere la maggioranza nella metà più uno dei 26 Cantoni Svizzeri. Secondo gli ultimissimi dati che arrivano in questi momenti sembrerebbe che il sì ce l'abbia fatta: il 50,3% dei votanti ha deciso per l'attuazione delle misure contro l'immigrazione.

Iniziativa che ci fa sentire clandestini, e ci riguarda da più punti di vista se pensiamo che anche l'Italia è meta di molti extracomunitari.