I tempi della ghigliottina sembravano passati, le acque si erano calmate, tutto l'eco mediatico sembrava essersi affievolito. E invece no. L'agenzia Adnkronos, pochi minuti fa, ha annunciato che la deputata, nonchè ex capogruppo alla Camera per il M5S, Roberta Lombardi, ha querelato "Lady Ghigliottina Boldrini".

Per il M5S, quella della ghigliottina è una ferita ancora aperta e sanguinante. I deputati del M5S si sono legati al dito questo episodio che li ha visti privati del diritto di esprimersi dutante una votazione di un decreto legge.



La motivazione sarebbe la partecipazione della Presidente della Camera, la terza carica dello Stato italiano, ad un programma tv "Che tempo che fa" per raccontare la sua versione dei fatti.

In quella trasmissione la Presidente Boldrini descrive i momenti concitati successivi alla ghigliottina e i commenti offensivi ricevuti nella pagina Facebook del leader del M5S Beppe Grillo.

I commenti contestati dalla Presidente erano rivolti ad un video creato da un attivista del Movimento e poi postato sui canali social del M5S da Beppe Grillo. Vi erano frasi offensive e sessiste nei confronti della Presidente, poi cancellate, dopo alcune ore, dallo staff della pagina. La Presidente, nella trasmissione di Fabio Fazio, condannava molto duramente la protesta del M5S al momento della tagliola applicata eccezionalmente alla Camera dei Deputati.

La ghigliottina, applicata per fermare l'ostruzionismo del M5S per ottenere la decadenza del Decreto Legge Imu-Bankitalia, infatti non è prevista nel regolamento della Camera ma soltanto in quello del Senato.

Infatti questo episodio non ha precedenti, ergo non è una prassi, come affermato dalla stessa Laura Boldrini durante la trasmissione, ma piuttosto un caso eccezionale. Una cosa è certa, la Boldrini non si è risparmiata: ha definito il M5S un "movimento eversivo". Ma non si è limitata ad apostrofare i deputati, ha anche sparato a zero sui frequentatori del Blog del comico Beppe Grillo, definendoli "potenziali stupratori".

Ad onor del vero i commenti sessisti non provenivano dal blog del comico ma dalla pagina Facebook ufficiale. Se nel blog devi essere autenticato per poter commentare e devi seguire delle regole, nei social c'è minor controllo dei commenti, soprattutto se vengono postati di notte. L'attacco della Presidente, quindi, doveva essere rivolto a chi frequenta i social, perchè non si può provare che gli autori di quei commenti siano frequentatori del blog o simpatizzanti del M5S.

E, in effetti, in passato, attivisti del PD di corrente renziana sono stati beccati ad offendere nel blog del comico spacciandosi per grillini incavolati. Insomma, la Presidentessa non ha risparmiato niente al Movimento 5 Stelle: violenti, eversivi, potenziali stupratori, non democratici, le ricordavano tempi buoi (fascisti) etc. Ma una cosa l'ha dimenticata: non si è espressa pubblicamente sul ceffone ai danni della deputata Loredana Lupo (M5S) da un ex magistrato, oggi questore della Camera, deputato Dambruoso di Scelta Civica. Il ruolo del Presidente della Camera è un ruolo di garanzia e dovrebbe essere super partes.



Testualmente nella querela si denuncia che: "nel manifestare la propria avversione nei confronti dei deputati del Movimento 5 Stelle e di tutti gli appartenenti al Movimento", la presidente Presidente Boldrini abbia "rilasciato dichiarazioni e formulato delle accuse molto gravi, diffamatorie e non consone al ruolo che riveste di garanzia degli equilibri democratici all'interno del ramo del Parlamento che presiede".  E si denuncia che nel farlo la Presidente abbia usato una "vena denigratoria e gravemente offensiva per tutti gli appartenenti al Movimento" e "ai deputati del gruppo".

Ancora, testualmente, nella querela si legge che la Boldrini non ha esistato: "ad usare espressioni lesive dell'onore e del decoro delle persone e di ciascun appartenente al M5S al fine di screditare e danneggiare nella reputazione collettivamente e singolarmente tali soggetti, oltre che usare la sua posizione per attaccare un avversario politico".  Nel riportare le frasi pronunciate dalla presidente si descrivono come "frasi ingiuriose e denigratorie atte ad offendere e screditare l'operato dei deputati del M5S".

Inoltre l'ex capogruppo Lombardi tiene a sottolineare le citate farsi sono state pronunciate: "su un'emittente televisiva pubblica, in prima serata, in una trasmissione con uno share altissimo qual è 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio seguita da milioni di italiani e di elettori, usando l'autorevolezza e il prestigio che una carica come quella da lei ricoperta, la terza carica del nostro Stato per importanza, gode agli occhi dei telespettatori".

La Lombardi continua: "Con queste affermazioni ha ingenerato in tutti quelli che non seguono sul web, dove sono ampiamente documentate, le attività del M5S e che si informano solo attraverso i canali della tv generalista un sentimento di paura e diffidenza nei confronti di una forza politica che viene definita eversiva, procurando un danno di immagine e reputazione enorme".



Dal testo della denuncia si evince che il Movimento 5 Stelle non si sente tutelato, ma anzi, denigrato e screditato, da una carica istituzionale che dovrebbe, come regola, non prendere alcuna parte politica e garantire terzietà.