Sovraffollamento carcerario, indulto e amnistia 2014: se ne continua a parlare molto in questigiorni ricche di iniziative politiche e parlamentari sui problemi della giustizia mentre cresce l'attesa per la discussionegenerale – prevista venerdì 7 febbraio nell'Aula di Montecitorio -sul messaggio alle Camere relativo allaquestione carceraria inviato l'8 ottobre scorso dal presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano.

Si tratta del famoso messaggio alle Camere, che rientra neipoteri del Capo dello Stato, in cui Napolitano ha chiesto a deputati a senatorii provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva (indulto e amnistia) per ristabilire condizionidignitose e umane nelle carceri entro maggiodel 2014 dopo la sentenza di condanna dell'Italia da parte della Cortedi Strasburgo.

Vista l'importanza politica che assume la discussione sulmessaggio alle Camere, decisiva per comprendere le posizioni delle forzepolitiche in vista delle scadenze europee, vediamo quali sono alcuni passaggi fondamentali dell'appello diNapolitano dell'8 ottobre 2013.

"Mi sono risolto a ricorrere alla facoltà prevista dal secondo comma dell'articolo 87 della Costituzione, è perporre a voi con la massima determinazione e concretezza – ha detto il Capodello Stato nel messaggio alle Camere pubblicato anche sul sito web delQurinale- una questione scottante da affrontare in tempi stretti e nella suapiù complessiva valenza.

Parlo della drammatica questione carceraria e parto dal fatto di eccezionalerilievo – ha sottolineato Napolitano - costituito dal pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo".

Napolitano ha dunque ricordato la sentenza Torreggiani - emessa l'8 gennaio 2013 secondo la proceduradi "sentenza pilota" - che ha accertato casi di violazione nelle carceriitaliane e "pone il divieto di pene e ditrattamenti disumani o degradanti – ha sottolineato il presidente dellaRepubblica - a causa della situazione di sovraffollamento carcerario".

Secondo Napolitano contro il sovraffollamento carcerario "occorronorimedi straordinari". "Intendorichiamare l'attenzione del Parlamento sull'indulto", ha detto Napolitano spiegando che non incide sul reato macomporta soltanto l'estinzione di parte della pena detentiva e non può essereapplicato per reati particolarmente odiosi.

"All'indulto – ha aggiuntoNapolitano - potrebbe aggiungersi un'amnistia".

Ma il Capo delloStato ha sottolineato l'importanza di accompagnare i provvedimenti diclemenza a une serie di riforme del sistema giudiziario e penitenziario,alcune delle quali sono già in corso, come la riforma della custodia cautelare, il potenziamentodelle misure alternative e il "piano carceri", quest'ultimo meglioconosciuto come decreto svuotacarcerivarato dal Governo Letta che sta peressere convertito in legge dal Parlamento.

Si preannuncia un clima di tensioni e polemiche sulla questione carceraria e sulle richieste di indulto e amnistia cheprovengono da più parti. Oltre al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, ai Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, alla Lega Nord di Matteo Salvini e a Italia dei valori di Ignazio Messina è fortemente contrario ai provvedimenti di clemenzail segretario del Partito democratico MatteoRenzi che però deve fare i conti con una buona parte di autorevoli parlamentari democratici cheinvece vogliono dar seguito alle richieste di Napolitano entro maggio 2014.Intanto proseguirà.

Intanto, continuerà il 4,5 e 6 febbraio 2014 in commissione Giustizia a Palazzo Madama l'esamecongiunto dei quattro ddl per l'amnistia e l'indulto la cui approvazione è stata chiesta anche del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.